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Un uomo dorme da settimane al “Giardino di Zio Marcello” in condizioni inumane: le istituzioni devono aiutarlo

SAN BENEDETTO - Sono scadenti le condizioni igienico-sanitarie dell'area ex camping, dove per altro transitano diverse persone ogni giorno. Va trovata una soluzione per questa persona e per il decoro dello spazio pubblico
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di Peppe Ercoli

Una decina di giorni fa abbiamo riportato la notizia di un senzatetto in serie difficoltà che è stato salvato dagli agenti della Polizia Locale e dai servizi sociali del Comune di Ascoli che, dopo averlo rimesso in sesto, gli hanno offerto il biglietto del treno per poter esaudire il desiderio, rientrare nel paese d’origine, la Francia (leggi qui).

 

Una bella storia che negli ultimi giorni stride però con una situazione decisamente negativa che riguarda un’altra persona in evidente difficoltà, di cui, a quanto pare, non si occupa nessuno.

 

C’è un uomo, infatti, che ha eletto a sua residenza il loggiato di una delle palazzine del “Giardino di zio Marcello”, l’area ex camping sulla spiaggia del lungomare nord di San Benedetto che è stata intitolata a Marcello Camiscioni.

 

Di questo spazio Cronache Picene si è occupato lo scorso 7 maggio sottolineando il fatto che non sia stato inserito nel piano di riqualificazione del lungomare nord. Ma questa che vi proponiamo oggi è un’altra storia e riguarda una persona che ha bisogno di aiuto (leggi qui). Quel loggiato sotto gli occhi di bagnanti, di persone che passeggiano, magari con carrozzine e bambini, è inumano, maleodorante, ridotto a un bivacco dove quest’uomo sulla cinquantina trascorre le notti.

 

 

 

Al sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo, all’assessore ai servizi sociali, all’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli, alla Diocesi e alle associazioni che si occupano degli emarginati, chiediamo che si coordino e intervengano, ognuno per quanto di competenza, per dare una mano a questa persona: bisogna trovargli un luogo dignitoso dove possa riposare la notte, curare le propria igiene, nutrirsi, ripristinando nel contempo le indispensabili condizioni igienico-sanitarie del manufatto al “Giardino di Zio Marcello”.

E’ dovere umano e civico.

 


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