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Rete dei Teatri storici delle Marche, al via un nuovo progetto di valorizzazione

MARCHE - Il presidente della Fondazione Marche Cultura, Andrea Agostini: «Invitiamo tutti a partecipare a questo viaggio di riscoperta dei teatri storici marchigiani, luoghi vivi e pulsanti di arte e cultura, che animano le nostre città e i nostri borghi».
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Il Teatro “Serpente Aureo” di Offida

 

Ha preso il via la campagna video-fotografica che vede protagonisti i teatri delle Marche, prima fase di una serie di attività volte alla valorizzazione dei teatri storici regionali, promosse dalla Regione Marche insieme alla Fondazione Marche Cultura.

 

Le Marche sono state definite la “Regione dei teatri” poiché vantano una “densità” di teatri storici che non ha eguali nel territorio italiano. Tale presenza ha profonde radici storiche e rappresenta una testimonianza tangibile di un’epoca, dalla seconda metà del XVII e per tutto il XIX secolo, in cui lo spettacolo teatrale, come lo conosciamo oggi, trovò nelle Marche uno straordinario ambito di sviluppo.

 

Il Teatro “Ventidio Basso” di Ascoli Piceno

 

Questi edifici, veri e propri gioielli architettonici disseminati in moltissimi borghi e città della regione, divennero il fulcro della vita comunitaria, parte fondante dell’identità culturale e del tessuto urbano e sociale marchigiano.

 

«La Regione Marche ha attivato un’articolata strategia coinvolgendo diversi soggetti del territorio, con l’obiettivo di costituire una “Rete dei teatri storici delle Marche”, secondo una progettualità unitaria che si sviluppa su più linee di intervento, dalla riqualificazione e valorizzazione del patrimonio monumentale alle azioni di comunicazione e promozione» spiegano dalla Fondazione Marche Cultura che è stata incaricata della gestione delle attività volte alla valorizzazione dei teatri attraverso la comunicazione web e i canali social, tecniche di storytelling, iniziative per coinvolgere la community e per sensibilizzare il pubblico sull’importanza di tali luoghi come custodi della memoria storica e culturale delle comunità.

 

Primo step di questo importante percorso, la realizzazione di una campagna video-fotografica nei teatri storici del territorio marchigiano. La creazione di un archivio di immagini e video, oltre a documentare visivamente questi edifici, le loro caratteristiche e i dati storici, architettonici e artistici, permetterà di presentare e “raccontare” i teatri in tutta la loro bellezza, con le loro storie e le loro particolarità.

 

Il Teatro “Vaccaj” di Tolentino

 

«Le Marche, con il loro patrimonio di teatri storici, rappresentano un unicum nel panorama culturale italiano – dichiara l’assessore regionale alla cultura Chiara Biondi –  e questo progetto di rete per la valorizzazione dei teatri costituisce un impegno concreto della Regione per preservare e celebrare uno dei suoi tesori più preziosi. Uno sforzo congiunto che coinvolge istituzioni, amministrazioni locali, enti culturali, professionisti e cittadini, affinché i teatri storici delle Marche continuino a brillare come faro di cultura, arte e comunità, anche per le generazioni future».

 

«Con grande entusiasmo partecipiamo a questo progetto di valorizzazione commenta il presidente della Fondazione Marche Cultura avvocato Andrea Agostini mettendo in campo le professionalità della Fondazione, dal coordinamento operativo alla comunicazione. Invitiamo tutti a partecipare a questo viaggio di riscoperta dei teatri storici marchigiani, luoghi vivi e pulsanti di arte e cultura, che animano le nostre città e i nostri borghi e rendono le Marche una meta culturale di eccellenza».

 

Il Teatro “Persiani” di Recanati

 

La valorizzazione dei teatri storici marchigiani rappresenta una sfida e un’opportunità straordinaria per le Marche. Preservare questi edifici significa non solo salvaguardare un patrimonio artistico di inestimabile valore, ma anche promuovere la cultura e l’identità locale. Con un approccio integrato che coinvolga riqualificazione, sostegno alla programmazione culturale, educazione e promozione turistica, i teatri storici possono confermarsi luoghi di incontro, creatività e crescita per l’intera comunità, oltre che leve di sviluppo culturale, turistico ed economico.


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