Raffaele Kohler, swing di classe allo “Zodiaco” 

Il trio musicale lombardo premiato da Mimmo Vagnoni

di Walter Luzi

Chalet “Zodiaco”. Swing, piadina e nostalgia. Lo chalet-monumento giallo e rosa sul lungomare sambenedettese vive la sua sessantacinquesima estate di attività sotto la stessa gestione con un fitto calendario di appuntamenti, musicali e non. Giovedì 8 agosto c’erano tutti gli amici e clienti di una vita di Mimmo Vagnoni accorsi per applaudire la performance della swing band di Raffaele Kohler.

La swing band Raffaele Kohler

Un trio di fenomeni lombardi che ha animato una serata di quelle da ricordare a lungo. Il pianoforte digitale di Stefano Pennini, la tromba superba di Kohler, e, soprattutto la voce straordinaria di Gabriella De Mango, hanno saputo conferire spessore e atmosfera ulteriori ad una location che rifugge, dalla nascita, la banalità e il vuoto apparire. Di un’ambiente permeato di umanità, genuinità, sentimenti nobili e veri, e della propria, lunga storia. Quella della musica swing, ma non solo, la ripercorrono note, brani e melodie che proprio tutti ricordano. Uscite, in parte, forse persino dai primi grammofoni, o dalle vecchie, grandi prime radio.

Oltre il caratteristico brusio iniziale della puntina che si appoggia sui solchi del disco in vinile, o le interferenze in agguato nell’etere. Molte canzoni nate oltre oceano, che ci vengono, riascoltandole ogni volta, da canticchiare ancora nel nostro inglese improbabile. Billie Holiday ed Ella Fitzgerald, Frank Sinatra e Duke Ellington fra i tantissimi che hanno lasciato la loro impronta. Sound immortali di artisti immortali che l’ugola di Gabriella De Mango onora da par suo. Insegnante per lavoro e cantante per vocazione. Talento puro, ereditato dal papà Francesco, batterista, che le ha fatto amare fin da bambina il pianeta swing, attraversando il gospel, il reggae e tutta la world music. Autodidatta, “analfabeta musicale” come ama definirsi, ma dalla voce, come detto, non comune. Identica alle originali anche nello slang, persino in quella impercettibile distorsione, tutta radiofonica, dell’epoca.

Lo chalet Zodiaco nel 1959

Chiudi gli occhi e torni lì, a quegli anni dell’immediato secondo dopoguerra, alla voglia di pace, di vita e spensieratezza, dopo paure ed orrori. Viene ancora più facile allo “Zodiaco“. Dove si vive di emozioni e ricordi con una punta di inevitabile nostalgia. Dove fra le piadine preparate da Jacky, un altro vecchio amico, e una birra ci si continua a ritrovare, anno dopo anno, con la stessa gioia. Dove coppie non più giovanissime tornano in pista tenendosi per mano, a rivivere i brividi giovanili di boogie-woogie e rock and roll.

Al pianoforte digitale accompagna Stefano Pennini. Radici marchigiane grazie alla mamma pesarese di Fossombrone, virtuoso della musica ragtime. Quell’enorme e variegato patrimonio di tesori musicali afroamericani inaugurato da Scott Joplin. È cresciuto nei civici corsi jazz, con Franco Cervi ed Enrico Intra fra i suoi miti.

Lo chalet Zodiaco

Le note della tromba di Raffaele Kohler, in assolo o accompagnando, arricchiscono tutti i pezzi e scaldano la platea. Milanese anche lui, trisnonno tedesco, suona e compone da quando ha dodici anni. Oggi ne ha quarantatre, passati nelle orchestre più prestigiose e in diverse band di ogni orientamento musicale, come gli Slide Pistons solo per fare un nome. Ha fatto da tramite con lo “Zodiaco” di Mimmo Vagnoni il comune amico Pietro De Luca, attivista della benemerita associazione contro tutte le mafie “Libera”. C’erano tutti, con gli amici e i clienti dello chalet già proiettati sui prossimi spettacoli del 22 agosto, con Giorgio Ciabattoni, e del 27 agosto, con Stefano Tisi.