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E’ stato condannato all’ergastolo, ma è tornato a casa. Vicini preoccupati

SPINETOLI - Giuseppe Spagnulo e la moglie Francesca Angiulli stanno scontando una condanna definitiva per l'omicidio di Antonio Cianfrone. All'uomo sono stati concessi i domiciliari provvisori per motivi di salute
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di Peppe Ercoli

«La sua presenza a casa ci preoccupa, vogliamo tutele». E’ la reazione dei vicini di casa di Giuseppe Spagnulo alla notizia che all’uomo, condannato all’ergastolo insieme alla moglie Francesca Angiulli per l’omicidio di Antonio Cianfrone, sono stati concessi i domiciliari per motivi di salute.

Da qualche giorno Spagnulo è tornato nella sua abitazione a Spinetoli e questo ha messo in subbuglio i residenti della zona, che non sono affatto contenti di sapere che si trova lì, a pochi passi dalle loro abitazioni.

 

A concedere i domiciliari a Spagnulo è stato nei giorni scorsi il magistrato di sorveglianza di Reggio Emilia che ha valutato il fatto che le sue condizioni di salute non sono compatibili con la detenzione carceraria, almeno per il momento; su questa decisione, presa a titolo provvisorio, nei prossimi giorni si pronuncerà il tribunale di Bologna.

 

 

A febbraio scorso la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza con la quale la Corte d’Assise d’Appello di Ancona il 15 marzo 2023 ha condannato all’ergastolo Spagnulo e sua moglie. I coniugi di origini pugliesi sono stati ritenuti responsabili in concorso di omicidio premeditato e porto abusivo di arma in relazione all’assassinio di Antonio Cianfrone avvenuto il 3 giugno 2020 a Spinetoli.

I due coniugi hanno sempre negato di aver ucciso l’ex vicecomandante della stazione dei carabinieri di Monsampolo. L’omicidio è avvenuto lungo la pista ciclopedonale di San Pio X a Spinetoli, mentre Cianfrone faceva jogging.


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