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“Ancaranese”, chiusura del ponte in muratura: disagi alla circolazione

TAVOLO tecnico congiunto delle Province di Ascoli e Teramo per la nodale infrastruttura situata a cavallo dei comuni di Castel di Lama, Ancarano e Ascoli. Loggi: «Convocheremo un incontro con gli operatori economici»
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Sta causando parecchi disagi alla circolazione la chiusura, l’ennesima, del ponte sulla “Ancaranese”, nodale infrastruttura posta al confine tra Marche e Abruzzo, a cavallo dei comuni di Ascoli, Castel di Lama e Ancarano. Utilizzatissima, poiché posta nei pressi dello svincolo della superstrada Ascoli-mare, della zona industriale e della strada Bonifica.

 

Da qualche giorno l’Amministrazione Provinciale di Teramo, con propria ordinanza, ha disposto la chiusura al transito della strada provinciale 1/B nel tratto corrispondente al ponte in muratura di sua competenza a seguito di alcune criticità emerse dai monitoraggi effettuati sulla struttura e delle conclusioni della relazione recante la valutazione della sicurezza.

Il pinte sulla “Ancaranese”

 

«Di conseguenza, la Provincia di Ascoli , in considerazione della convenzione per la gestione unitaria della sicurezza del viadotto interessato, ha dovuto procedere successivamente all’emissione di analogo provvedimento nel tratto di propria competenza sulla “Ancaranese” – fa sapere la stessa Provincia ascolana -. Le Province di Ascoli Piceno e Teramo, i Comuni e gli enti preposti, si incontreranno martedì 27 agosto per un tavolo tecnico al fine di delineare, in maniera congiunta, la tipologia e modalità di intervento di prossima attuazione».

 

«Fin dall’inizio del mandato l’Amministrazione provinciale di Ascoli – evidenzia il presidente Sergio Loggiha seguito con grande attenzione le problematiche del ponte Ancaranese nella consapevolezza che tale asse viario costituisce un’infrastruttura strategica per la mobilità privata, commerciale e industriale del territorio piceno e dei comprensori limitrofi. Ogni provvedimento di chiusura comporta gravi disagi sulla viabilità interprovinciale e interregionale. In tale prospettiva, dopo il tavolo tecnico, la Provincia intende convocare un incontro con i sindaci, gli enti interessati insieme ai rappresentanti delle associazioni di categoria e agli operatori economici per un confronto sugli interventi più idonei e le soluzioni da attivare».


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