Un’iniziativa importante, di un certo spessore culturale. È quella promossa dall’associazione “Giovani Mons Gallorum” con “Montegallo in Fabula” e “Amici di Don Quintino”, unite dall’obiettivo comune di riappropriarsi di una parte del proprio passato e farne materia di studio e diffusione dei contenuti, che ha condotto alla pubblicazione della traduzione degli Statuti risalenti alla seconda metà del 1500, un’idea progettuale finanziata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno.
L’Antico Statuto denominato nel documento originario “Statuti e Leggi municipali della Terra Ecclesiastica del Monte di Santa Maria in Gallo, alias del Monte dei Galli”, comprende cinque libri e 229 rubriche, rientra in quella proliferazione di codificazioni che si verificò nel territorio piceno nei secoli XIV – XVIII, è scritto in latino ed è stato tradotto dal professor Giuseppe Pacetti, originario della frazione di Piano di Montegallo.
L’incarico della traduzione è nato per caso: una copia del testo, proveniente dall’ Archivio di Stato di Roma, era infatti in possesso di Giorgio Lappa, ex sindaco ed estimatore di storia locale, il quale aveva cercato invano, per diversi anni, possibili persone in grado di tradurre il documento in italiano. Quindi, dopo una prima visione, è partita, confidenzialmente, la proposta a Pacetti.
Il risultato di questa appassionata quanto meticolosa ricerca è un testo che affronta la regolamentazione costituzionale e amministrativa della comunità del vasto comprensorio delle 23 frazioni del territorio di Montegallo e risponde alle innumerevoli esigenze della società civile di allora, ma, con sorprendenti caratteristiche e sfaccettature di una modernità e attualità inverosimili. Sono emerse infatti tante curiosità ed innumerevoli peculiarità nelle diverse casistiche disciplinate dai dotti dell’epoca, incaricati alla stesura dei testi degli statuti. Pagina dopo pagina si sono manifestate la tenacia e la lungimiranza nel prevenire e individuare prima le problematiche e poi scegliere come disciplinarle per evitare le possibili conseguenze.
«Attraverso la pubblicazione della traduzione, la divulgazione e l’approfondimento di questo prezioso testo – spiegano le associazioni – vogliamo contribuire alla conoscenza di una parte dell’identità di una comunità, del suo carattere, delle sue origini e rendere fruibili i suoi contenuti a tutti gli abitanti non solo agli accademici e agli studiosi di storia. Soprattutto in questo particolare momento storico del post sisma colmo di frammentazione, inquietudine morale e dispersione fisica della popolazione, la resilienza e il senso di comunità sono i veri fardelli da affrontare».
L’appuntamento per la prima presentazione del volume è il 17 agosto alle 17 presso il Camping Vettore a Balzo di Montegallo. Sono previsti gli interventi dei rappresentanti delle associazioni coinvolte, dell’autore Giuseppe Pacetti, di Giuseppe Carassanesi, Olimpia Gobbi e Leonilde Maloni. Modera l’incontro Augusto Ciuffetti.
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