di Luca Capponi
Come da tradizione, questi saranno i giorni di punta dell’estate. Mare e montagna, indistintamente. Per la felicità di albergatori e ristoratori e, in primis, di chi finalmente si gode qualche attimo di svago dal trantran quotidiano. Tutti felici, dunque. Ma non facciamo che a rimetterci, come spesso accade, siano i luoghi. Specialmente i più “fragili” e delicati, che in questi contesti di grande afflusso si trovano a soccombere dinanzi all’inciviltà.
Vengono in mente due esempi, su tutti, a poca distanza l’uno dall’altro, anche se il campo si potrebbe allargare a decine di altri, vista la ricchezza del Piceno tra costa ed entroterra: le cascate di Forcella e le acque termali de “Lu vurghe“. Entrambi magici ed immersi in contesti naturali mozzafiato ideali per immergersi, entrambi con flora e fauna da preservare, entrambi nel territorio di Acquasanta Terme. Ed entrambi frequentatissimi, soprattutto negli ultimi anni, dove è stato svolto un gran lavoro di miglioramento a livello di accessibilità ed accoglienza.
Ma trattasi pur sempre di posti di montagna, dove occorre rispetto e buon senso. Facendo un passo indietro, quando occorre. A tal proposito le ultime immagini che arrivano da “Lu vurghe” parlano di un sito fortemente sovraffollato ma inadatto a contenere il traffico di centinaia di persone al giorno. Posizionato a Santa Maria, nei giorni di punta la frazioncina risulta intasata in primis di automobili alla ricerca del posto migliore e…più vicino alla meta.
Eppure, occorre ribadirlo, siamo in montagna, e qualche metro in più da percorrere non dovrebbe spaventare nessuno. Invece, non è raro assistere a macchine bloccate nelle strette vie ed impossibilitate a fare manovra oppure in sosta vietata davanti a passi carrabili. L’ideale, sarebbe lasciare l’auto un po’ più lontano. Oppure parcheggiare nel capoluogo, dove nei pressi della grotta sudatoria è stato da poco inaugurato il bel percorso di circa un chilometro che a piedi conduce proprio a “Lu vurghe”. Un appello di cui si sta facendo portavoce anche il sindaco Sante Stangoni.
Sulla fruizione del luogo, poi, cosa dire. Tra persone che scendono i sentieri in calzature “balneari” rischiando di farsi male, la maleducazione di chi a fine giornata lascia il proprio “ricordino” di rifiuti (nonostante la presenza di cartelli d’avviso e cestini) e la mancanza di neuroni che produce vandalismi più volte documentati in passato, l’invito è uno: usare la testa ed essere pazienti. Perché questi luoghi, per conformazione, non si sposano col caos e i grandi numeri.
Il dibattito viene poi spesso alimentato e suffragato anche da post ed immagini che circolano sui social. Esplicativo uno degli ultimi pubblicati dalla guida ambientale Attilio Angelini, con tanto di immagine che riportiamo: «È un piccolo paradiso, “Lu vurghe”, oasi termale. Ma oggi l’enorme afflusso di turisti rischia di creare più di una difficoltà. Il fenomeno è già conosciuto da tempo, ma soprattutto quest’anno sta raggiungendo numeri imprevedibili. Ogni giorno si conta l’arrivo di tante persone: una vera esplosione. È indispensabile intervenire per mettere in sicurezza l’area, renderla fruibile e funzionale. Si possono anche verificare tensioni tra le tante persone».
Lo stesso si potrebbe dire per le meravigliose cascate di Forcella, dove il parcheggio è molto più spazioso e dove c’è persino un chioschetto per tenere a bada fame e sete. Le cascate, però, non hanno gli stessi spazi, quindi, anche qui come ovunque, alla base ci devono essere civiltà e rispetto.
Sempre.
Acquasanta si gode la passeggiata fluviale fra le Terme e “lu Vurghe” (Video e foto)
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