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Crisi di maggioranza, la destra: «Non ci sono i presupposti per alcun appoggio»

SAN BENEDETTO - Traini, Marinangeli e Muzi allontanano l'ipotesi di un ingresso nella coalizione di governo. Intanto si continua a parlare di rimpasto di giunta, nonché della fuoriuscita di Bruno Gabrielli dall'esecutivo
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Andrea Traini, Lorenzo Marinangeli e Stefano Muzi

 

di Giuseppe Di Marco

 

La coalizione guidata da Antonio Spazzafumo sembra essere arrivata al punto di rottura. Da settimane si parla di rimpasto di giunta, del possibile ingresso nell’esecutivo da parte di Orlando Ruggieri e della fuoriuscita, viceversa, di Bruno Gabrielli.

 

La discussione anima le differenti voci interne alla squadra. Le critiche più dure a Gabrielli sono arrivate proprio dalla lista di provenienza, ovvero Libera. Dall’altro lato Umberto Pasquali non si è presentato ad alcune riunioni chiave della maggioranza. Segnali di maretta, a voler usare un eufemismo.

 

Bisogna rammentare che l’attuale maggioranza procede con un solo consigliere in più rispetto all’opposizione. Pertanto, se il delicato incastro politico subisse mutamenti, sarebbero necessari nuovi ingressi in maggioranza. Voci di corridoio vedrebbero esponenti di destra vicini ad una svolta di questo tipo, ma ufficialmente il blocco di minoranza regge.

 

«Io non ho alcuna intenzione di entrare in maggioranza – dice Andrea Traini, capogruppo di Fratelli d’Italianon saremo noi a garantirle i numeri per andare avanti. Sono sempre aperto al dialogo con tutti, ma per questa iniziativa non ci sono, semplicemente, i presupposti».

 

Porte chiuse anche da parte di Lorenzo Marinangeli: «Se sono consigliere comunale lo devo ai sambenedettesi che mi hanno votato – afferma il consigliere della LegaQuindi come potrei spiegare una cosa del genere all’elettorato? Non sono mai stato disposto ad entrare in maggioranza e non lo sono ora».

 

«Qualora la maggioranza consiliare non avesse più i numeri per garantire la governabilità l’unica soluzione sarebbe quella del ritorno alle urne nel più breve tempo possibile – conclude Stefano Muzi (Forza Italia) – Non sussistono altre ipotesi di alcun genere».

 

La parola ai partiti, che non si sono ancora espressi in merito alla crisi estiva in seno all’Amministrazione.


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