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Concerto all’alba: magia di musica e danza alla Sentina

SAN BENEDETTO - Successo per la decima edizione dell'evento organizzato dalla sezione locale della Lega Navale Italiana
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Riserva Naturale della Sentina gremita per il concerto organizzato dalla Lega Navale Italiana di San Benedetto, uno degli appuntamenti più importanti e partecipati dell’estate in riviera.

 

Alle prime luci dell’alba, nel mare lattiginoso di un mattino che si preannunciava luminoso e terso, una numerosa flotta di canoe, sup, barche a vela e da canottaggio ha preso il largo verso il tratto di litorale antistante la Torre sul Porto, una delle rarissime aree sabbiose con retroterra non edificato di tutto l’Adriatico.

 

Poi danza, musica e canto hanno regalato alle centinaia di persone presenti momenti di assoluta magia.

 

Il quintetto di musicisti – Alessio Giuliani al violino, Sergio Capoferri alla fisarmonica, corno e organetto, Giuseppe Massimo Sabatini al pianoforte, Galileo di Ilio al violoncello, Andrea Tassi alle percussioni – ha eseguito oltre un’ora di straordinaria musica, interpretando alcune delle melodie più belle della canzone d’autore italiana.

 

I musicisti sono stati accompagnati dalla voce armoniosa e raffinata dell’insegnante di canto Antonia De Angelis,  spaziando tra diversi generi musicali.

 

Ed ancora tango con Irene Coccia e Manlio Agostini e, per concludere, un omaggio alla tradizione popolare marchigiana ad opera dei ballerini Tibor Cecchini e Laura Angeloni che hanno interpretato uno scatenato saltarello che ha coinvolto tutto il pubblico presente in un gioioso e sfrenato ballo collettivo.

L’evento, giunto quest’anno alla decima edizione, è stato anche l’occasione per sottolineare l’importanza che l’oasi naturalistica della Riserva Sentina riveste per il territorio del Piceno e per ribadire l’impegno ambientalista della Lega Navale Italiana per la difesa e la salvaguardia di uno degli ecosistemi costieri di maggiore interesse di tutto l’Adriatico, oggi purtroppo interessato da diffusi fenomeni erosivi legati sia ai mutamenti climatici degli ultimi anni che all’eccessiva pressione antropica sulle aree limitrofe.


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