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Il mito dei Queen rivive a Venagrande: i “Regina” travolgono la piazza  (Foto)

ASCOLI - Adulti e tanti ragazzi, tra cui la giovanissima Denise  che non si perde una data accompagnata dal papà, hanno cantato insieme con la cover band che solo il giorno prima era in tour in Francia. Roberto Pagnanelli (Mercury): «Baffi e giacca sono obbligatori perché la gente vuole rivivere l’emozione del mito, ma la voce di Freddie era una sola, e tale resterà» 
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(Servizio e foto di Gunther Pariboni)

 

Non era il palco di Wembley ma le emozioni sono state le stesse quando “Now I’m here” ha introdotto i “Regina”, la cover band del leggendario gruppo rock “Queen”, al loro decimo concerto consecutivo di agosto, l’ultimo venerdì  in Francia per poi correre di notte, con un volo da Barcellona, nella frazione ascolana di Venagrande ieri sera, sabato 17 agosto.

Formatisi a Nereto (Teramo) nel 1999, il Gruppo riscuote molto successo in tutta Italia ma anche all’estero come in Turchia, in Francia e in Belgio tanto per citare qualche tappa, dove si esibisce regolarmente davanti ad un affezionato gruppo di fans.

 

Precisi nei dettagli, dai costumi alla chitarra Red Special di Brian May suonata da Alessandro Ascolani, passando per il coinvolgimento del pubblico in “Radio Ga Ga”, “I Want To Be Free” o “Bohemian Rhaposdy” insieme ai vocalismi tipici di Freddie, il gruppo incanta il pubblico giovane e non solo per circa 2 ore.

 

Roberto Pagnanelli

«E una responsabilità fare la cover di una band come i Queen, ed è facile scivolare nella macchietta e noi non vogliamo farlo» confessa Roberto Pagnanelli che interpreta Freddie Mercury «poi sì, baffi e giacca sono obbligatori perché la gente vuole rivivere l’emozione del mito» conclude per poi riconoscere che «la voce di Freddie ce n’era una sola, e tale resterà».

 

I Regina The Real Queen Experience si erano già fatti notare nel 2010 quando parteciparono alla prima edizione di “Italia’s got Talent” arrivando tra i primi sei in finale. Adesso il loro tour è consolidato e l’esecuzione delle canzoni dei Queen, autentici cavalli di battaglia se non poesie musicate, come “A kind of magic”, “Under pressure” accompagnato dal basso di Lorenzo Colucci insieme a “Another one bites the dust”, “Somebody to Love”, “Crazy little thing called love” e “I’m in Love with My Car” cantata dal batterista Diego Chiacchierini, trascinano il pubblico e quasi affascinano per la loro personale interpretazione, che non si discosta dall’originale ma aggiunge un personale tocco da maestro che non stona.

 

«Siamo musicisti di professione – prosegue Pagnanelli – e mettiamo lo stesso impegno sul palco sia avendo 1 spettatore che avendone 1000 anche perché ci siamo auto-assegnati il difficile ruolo di cover. Ma anche perché siamo tra i primi fans dei Queen».

 

La piazza di Venagrande era piena, tutte le età presenti e tutte a dare il loro contributo alla riuscita dal concerto, battendo le mani a ritmo, ballando e cantando insieme a Freddie le melodie senza tempo.

 

«La genuinità della musica e dei testi dei Queen sono rimasti nei cuori» conclude Pagnanelli facendo un confronto sulla musica di oggi che, provocandolo, definisco “poco sincera”.

«Ecco perché il pubblico è vasto – ancora le parole di Pagnanelli – a Cipro avevamo spettatori 60enni che conoscevano i testi a memoria ma anche 15enni che avevano scoperto il gruppo attraverso il film».

Giovani fans come Denise che vive a Corropoli, 15enne, che segue il gruppo da quando di anni ne aveva 12, assistendo a 21 dei loro concerti. Si presenta con 2 ore di anticipo sull’orario previsto per avere la visuale migliore, poi si piazza sotto il palco e balla senza fine.

«Ho visto su Youtube alcune esibizioni dei veri Queen» racconta prima del concerto insieme al padre che sicuramente gli ha trasmesso la passione per il gruppo londinese «e devo dire che loro si avvicinano molto nell’esibizione, sia come coinvolgimento del pubblico che bravura».

 

«Domani (oggi domenica 18 agosto ndr) andremo a vedere l’altro loro concerto a Grottammare» dice il padre che l’accompagna, facendo finta che tale incombenza sia un obbligo.

 

Denise ha così tanta affezione per il gruppo da essere quasi la loro biografa ufficiale tante sono le curiosità personali dei componenti che racconta, confidandomi alla fine di essere stata rinominata dallo stesso Pagnanelli “la nostra PR”, e dai saluti che lui le manda dal palco è difficile non crederlo.

Il momento finale, come ogni concerto dei Queen che si rispetti: Freddie si mette il pianoforte e intona “We Are The Champions”: «Sono stato molto applaudito, mi avete chiamato più volte alla ribalta. Mi avete portato fama e fortuna con tutto quanto ne consegue, vi ringrazio tutti, ma non è stato tutto rose e fiori, non è stato un viaggio di piacere. Lo considero una sfida di fronte all’intera razza umana e non la perderò» è un passaggio della canzone tradotto dall’inglese ed il pensiero non può che andare ai 4 ragazzi sul palco, Diego Chiacchierini, Alessandro Ascolani, Lorenzo Colucci e Roberto Pagnanelli, che hanno vinto la sfida di far rivivere ancora una volta quella sera, il mito di una delle band più famose della storia del rock.

 

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