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Stefania Gabrielli, tris da dama: «Quarta volta? Sarebbe eccezionale»

ASCOLI - L'imprenditrice ascolana ha sfilato come dama nell'ultima edizione di agosto in occasione della Quintana in onore di Sant'Emidio. Era già accaduto nel 2012 e nel 2016: «Sono state delle esperienze indimenticabili»
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di Elena Minucci

 

Dopo Cinzia Spurio (leggi qui), un’altra storia di fascino quintanaro da raccontare. Stefania Gabrielli, per la sua bellezza ed eleganza, ma soprattutto per l’amore verso la Quintana, è stata più volte scelta come dama. Vanta infatti, ben tre partecipazioni al corteo, tutte con il sestiere di Sant’ Emidio, a cui è molto legata: nel 2012, nel 2016 e quest’anno in occasione della Giostra in onore di Sant’Emidio.

Stefania Gabrielli

 

«Sono state delle esperienze indimenticabili – racconta -. Tutte e tre le volte è stato realizzato un abito nuovo, abbiamo dato le stoffe a Anna Marini mentre per il disegno ci siamo affidati sempre a Paolo Lazzarotti. Ogni volta è una sfida e ogni volta è andata bene anche grazie a questi due nomi dell’artigianato che sono davvero imbattibili».

 

Un amore lungo anni quello tra Stefania e la Quintana. Era infatti il 2012 quando fu scelta per la prima volta.

 

«Mi chiamò il caposestiere di allora, Enrico Fiori, poi ci fu un cambio di gestione e il sestiere fu affidato a Mariangela Gasparrini che appena si insediò mi chiese se volevo rifare la dama. Ho sempre avuto un grande amore per la Quintana».

Come è avvenuta la terza “chiamata” come dama?

 

«A gennaio mi ha telefonato il caposestiere Mariangela Gasparrini, chiedendomi se volevo fare la dama e ho subito risposto di sì. Voleva celebrare il Settantennale dcon una persona affezionata al sestiere e appassionata alla Quintana. Anche quest’ anno è stato realizzato un abito nuovo con dei colori che non si sono mai visti e anche questa volta è andata benissimo. La prima esplosione di gioia l’ho ricevuta nel Sestiere, quando sono uscita e tutti esultavano intorno a me. Poi c’è la prova in strada, quando la gente ha sorriso e applaudito. È stato bellissimo».

 

Quale delle tre Quintane l’ha emozionata di più?

 

«La prossima che farò. L’emozione più forte è quando le cose le fai la prima volta, nelle volte successive invece subentra la responsabilità. L’età aiuta tantissimo e si acquisisce più sicurezza».

 

Quindi, parteciperebbe nuovamente alla Quintana?

 

«Sì, la rifarei. Sarebbe una cosa davvero eccezionale ma soprattutto una bella sfida con un abito ancora più bello, se mi proporranno di fare la dama per la quarta volta».

 

Quando ha imparato a vincere la timidezza e a sfilare in mezzo a tantissime persone?

 

«La mia passione per la musica brasiliana mi ha portato tante volte a Rio de Janeiro. Mi sono iscritta ad una scuola per imparare la samba e, da lì, ho iniziato a sfilare a Carnevale nel Sambodromo davanti a tantissime persone. Ti insegnano ad interagire con il pubblico, suscitare l’entusiasmo e chiamare l’ applauso. Mi ha aiutato anche l’ambito lavorativo, in azienda mi sono occupata di selezione e formazione del personale. Tutti i giorni avevo in aula gruppi di persone, vedevo le loro reazioni, studiavo i loro comportamenti. E così l’esperienza come dama: quando sfilo non posso parlare ma sicuramente posso guardare negli occhi il pubblico. Sono tre momenti diversi e tre esperienze diverse che sicuramente a forza di farle, ti insegnano a superare l’impatto con la gente».

 


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