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Non ascolta i richiami del bagnino e si lacera una mano sugli scogli: disavventura per un ragazzino

SAN BENEDETTO - Il fatto è accaduto pochi giorni fa lungo il Pennello sull’Albula: punto del litorale dove, teoricamente, sono attivi dei divieti molto stringenti, per ragioni di sicurezza. Ma molte persone fanno finta di nulla. In Comune si studiano nuove, drastiche, contromisure
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Il Pennello sull’Albula sempre “affollato”

 

 

di Marco Braccetti

Pochi giorni fa, un adolescente si è ferito ad una mano sugli scogli del Pennello sull’Albula. Non avrebbe dovuto essere lì, considerato che sull’area sono attivi pesanti divieti, proprio per motivi di sicurezza. A raccontarci tutto è Ivan De Signoribus: operatore del servizio di assistenza ai bagnanti che presidia quel particolare e delicato tratto di costa.

 

«Recentemente – ci racconta il baywatch – avevo visto un ragazzino che camminava sul Pennello. L’ho subito richiamato, ma lui non ha voluto sentire ragioni. Poco tempo dopo, è venuto da me con una profonda lesione alla mano: un taglio su tutto il palmo. Mi ha detto che si era fatto male con gli scogli. Ho fatto quel che potevo per aiutarlo. E’ arrivata anche la mamma, mi ha detto che avrebbe portato il figlio in ospedale, poiché la ferita era piuttosto profonda». Tutto ciò si sarebbe potuto evitare con una maggiore sensibilità al rispetto delle regole.

 

«Se in quella scogliera è vietato andare ci sarà pur un motivo – dice ancora De Signoribus -. Io ed i miei colleghi facciamo di tutto per scoraggiare i bagnanti a camminare o stazionare su quella scogliera. Ma non è sempre facile». Anche perché, i margini di manovra operativi dei baywatch sono limitati, non avendo lo “status” di un agente della polizia municipale o di un militare della Guardia costiera.

 

Forse sarà la prima e ultima estate con la spiaggia libera intorno al Pennello formalmente interdetta ai bagnanti. Il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, Antonio Capriotti, annuncia che, terminata la stagione, si studieranno soluzioni strutturali per mettere in sicurezza la scogliera e per scongiurare nuove situazioni d’emergenza come quelle che, pochi giorni fa, hanno causato il giro di vite dei divieti, tra l’altro poco rispettati.

 

Cosa si realizzerà? Facile prevedere che si punterà su una recinzione che cinga la prima parte del Pennello, ossia quella prospiciente la linea della battigia. Obiettivo: non far salire le persone sugli scogli e non farle arrivare verso il mare. Finora, il Pennello veniva utilizzato anche come “trampolino” per pericolosi tuffi.  Da quando è stata realizzata (nel 2016) questa scogliera vede un continuo viavai di persone, soprattutto d’estate. Il rischio di cadute tra i blocchi di pietra è sempre incombente. Senza considerare che in mare, lì intorno, spesso si creano delle pericolose correnti che mandano in difficoltà anche nuotatori esperti.

 

Quest’estate si sono registrati numerosi incidenti, fortunatamente senza esiti drammatici. In un solo giorno, però, addirittura sette persone hanno rischiato l’annegamento. Così, Guardia costiera e Comune hanno deciso di prendere il toro per le corna, inasprendo il divieto di balneazione già attivo da inizio stagione; oltre allo stop totale allo stazionamento dei bagnanti nella spiaggia dove sorge il Pennello. Tale limite, in particolare, non sta funzionando molto. Anche per questo, secondo l’opinione di tanti, la soluzione di una recinzione mirata sul Pennello sarebbe quella di maggior buonsenso. Intanto gli operatori del salvamento continuano nel loro lavoro quotidiano e, questa domenica, torna il presidio dei cani-baywatch


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