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Donò il cuore dopo un incidente mortale, il figlio: «Voglio abbracciare l’uomo che lo ha ricevuto»

PADRE E FIGLIO - E' quanto scrive sui social Davide Bartolini: suo padre morì il 10 agosto a seguito di un incidente stradale avvenuto sei giorni prima
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Davide Bartolini con suo padre Patrizio

 

Il cuore di suo padre ora batte nel petto di un altro uomo, e lui ora vorrebbe conoscerlo. E’ la struggente storia del giovane Davide Bartolini, che il 10 agosto ha perso il genitore a seguito di un incidente mortale.

 

E’ successo a Patrizio Bartolini, ascolano di 53 anni che, ricoverato all’ospedale “Mazzini” di Teramo, è morto a sei giorni dal tragico episodio stradale. I suoi familiari, a seguito della dichiarazione di morte cerebrale, hanno dato il proprio consenso alla donazione degli organi all’ospedale, anche in virtù del fatto che Patrizio aveva dichiarato la propria disponibilità sulla carta d’identità.

 

Suo figlio Davide, ora, ha deciso di rivolgersi al mondo social per poter conoscere l’uomo che ha ricevuto il cuore di suo padre. Per questo ha pubblicato  un appello sulla pagina Facebook “Sei di Padova se”. Padova è infatti la città dove il cuore del padre è stato impiantato su un uomo sconosciuto.

 

«Buonasera a tutti, mi chiamo Davide Bartolini – scrive -, sono un ragazzo di Ascoli Piceno, vivo con le mie sorelle Irene (15 anni) ed Aurora (10 anni). Mio padre, a seguito di un terribile incidente in moto, dopo 6 giorni di dura lotta, ha perso la vita il 10 agosto, il giorno di San Lorenzo. La sua vita, la mia, e quella di tutti coloro che lo amavano non ha smesso di cessare: il suo cuore, lo stesso con il quale nei suoi 53 anni ha amato me e le mie sorelle, è arrivato a Padova nello stesso giorno e batte nel petto di qualcun altro».

 

Continua il ragazzo: «Scrivo questa “lettera” perchè vorrei realizzare il sogno di poter abbracciare l’uomo di 52 anni che ha ricevuto un cuore così unico e raro, lo stesso che batteva ad ogni traguardo della mia vita. Chiunque possa aiutarmi sappia che ne sarò eternamente grato. Purtroppo, l’Aido per motivi di privacy non può aiutarmi. Vi abbraccio tutti, da oggi Padova fa parte della mia storia, lì è custodito un pezzo del mio papà».

 

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