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Gita in barca a vela a spese della sanità, indaga la Procura

ASCOLI - La Polizia giudiziaria della Guardia di Finanza ha acquisito documenti presso l'Ast di Ascoli, con particolare riguardo al corso di formazione e alla gita in barca finanziati con soldi pubblici
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di Peppe Ercoli

La Procura di Ascoli ha avviato un’indagine sul cosiddetto sulla gita in barca a vela effettuata lo scorso maggio da alcuni dipendenti dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli, durante un corso di aggiornamento professionale.

 

 

Questo mercoledì 21 agosto la sezione polizia giudiziaria della procura ha acquisito documenti presso l’ospedale “Mazzoni” relativi al corso, finanziato dall’Ast, inclusi i rimborsi per la gita in barca.

L’attività, parte di un’esperienza di “team building outdoor” con l’obiettivo di migliorare la coesione tra i membri dell’organizzazione, è costata 4.413 euro e ha coinvolto nove dipendenti. Il corso di aggiornamento complessivo, tenutosi il 17 e 18 maggio in Toscana, ha visto la partecipazione di 86 operatori sanitari, per un costo totale di circa 44.000 euro a carico dell’Ast.

 

Il caso è emerso due settimane fa, spingendo la direttrice generale dell’Ast, Nicoletta Natalini, a prendere le distanze dall’iniziativa. Natalini ha dichiarato di non aver autorizzato né condiviso la scelta della gita in barca come parte del corso e ha chiesto maggiore sobrietà nelle future decisioni, pur mantenendo alta l’attenzione sulla formazione.

 

 

L’Ast ha precisato inoltre che l’attività faceva parte di un piano formativo predisposto a gennaio 2024, tra cui l’evento “Prendiamoci cura di noi”, il cui scopo era rafforzare la coesione tra i dipendenti alla luce dei nuovi incarichi di coordinamento. L’approvazione dell’iniziativa è stata confermata secondo il regolamento vigente dell’Asur.

 

Sulla vicenda impazza da settimana la polemica con la dura presa di posizione dei sindacati di categoria. Il gruppo consiliare del Partito Democratico presso la Regione Marche ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, per avere chiarimenti su quanto accaduto.

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