di Pier Paolo Flammini
Tra le “ferite” che rimangono a seguito del nubifragio che ha colpito San Benedetto lunedì 19 agosto, vanno annoverate anche quelle inferte dai torrenti che sfociano nella spiaggia sambenedettese, in un’ora trasformati da aridi letti di cemento e sabbia a portate da fiume impetuoso. Il torrente Acquachiara, ad esempio, ha eroso ampie porzioni di spiaggia degli stabilimenti balneari adiacenti, costringendo i titolari dello chalet La Siesta a rimuovere gli ombrelloni che dovranno trovare una nuova sistemazione.
«Un evento di questa portata non lo ricordiamo – afferma Sandro Giacomozzi, storico titolare – ma ogni volta che piove ci sono problemi, acuiti dal fatto che il nuovo sistema fognario invia su questo torrente, da Viale dello Sport, ingenti quantità di acqua. Avevamo chiesto anni fa di posizionare dei massi come quelli sul porto, angolati, ma furono preferiti quelli arrotondati che in queste condizioni vengono erosi e crollano. L’area diventa tutt’altro che sicura in questi momenti, con una erosione notevole. Siamo anche disponibili a collaborare alle spese, sempre che ci sia intenzione di risolvere il problema da parte del Comune».
Più verso il centro cittadino, Domenico Vagnoni dello Chalet Lo Zodiaco sottolinea la situazione critica del Torrente delle Fornaci, dove l’impeto delle acque sta creando problemi sia alla parte in cemento del letto, che ha iniziato a cedere, sia per l’erosione che avviene sulle mura sempre in cemento, con profondi buchi sulla sabbia e una situazione da verificare per quanto riguarda la tenuta statica: «Ricordo qualcosa del genere forse negli anni ’70 – afferma – ma non con questa violenza. La pioggia veniva dal mare e è riuscita persino ad entrare nelle cabine. Occorre recintare la zona perché se un bambino arrischiasse di avvicinarsi, non so quali conseguenze potrebbero esserci».
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