di Elena Minucci
Dopo Cinzia Spurio e Stefania Gabrielli, ecco un’altra dama pronta a raccontare la sua esperienza quintanara. Lei è Tamara Ubaldi, quintanara e sestierante doc, nata e cresciuta a Porta Romana in Piazza San Tommaso. Vanta numerose partecipazioni al corteo storico: paggetta, damigella, ma soprattutto è stata due volte dama. Inoltre, in occasione della Quintana di luglio di quest’anno, Tamara ha sfilato come coppia nobile insieme al compagno.
Quali sono state le sue esperienze quintanare?
«A sei anni ho fatto la mia prima Quintana, era il 1981. Ero una paggetta – racconta Tamara – Ho poi sfilato anche come damigella, ma l’esperienza che porterò sempre nel cuore è sicuramente quella come dama».
Ci racconta la sua prima volta come dama?
«Era il 2001, l’indimenticabile Titino Volponi, insieme alla sorella Camilla e alla moglie Rosella, mi proposero di sfilare alla Quintana di luglio. Andai a misurare un bellissimo abito di colore blu con ricami dorati. Mi calzò perfettamente e così il sestiere decise di farmi sfilare come dama. È stato un onore grandissimo, per me. Tra l’altro, sono nata in Piazza San Tommaso, a due passi dal Forno Volponi».
Che emozioni ha provato quando è stata scelta per la seconda volta?
«Dopo undici anni dalla mia prima esperienza come dama, nel 2012, il sestiere di Porta Romana mi ha richiamato, dandomi così l’opportunità di sfilare una seconda volta, sempre come dama, ma questa volta ad agosto. Ho indossato un bellissimo abito di colore rosso rappresentante il cappello di Sant’Emidio. È stata un’esperienza ancora più bella: accanto a me, hanno sfilato i miei figli, Giorgio di 20 anni e Rebecca di 21, rispettivamente sbandieratore ed ex tamburina. Il momento più bello è stato sicuramente l’ingresso in Piazza del Popolo. Quell’anno mi nominarono “La dama del popolo”, in quanto essendo una dipendente di Poste Italiane, sono a contatto quotidianamente con le persone».
Come è stato sfilare per la terza volta?
«Il sestiere di Porta Romana mi ha richiamata quest’anno e mi ha proposto di ricoprire la figura della nobildonna. Questa volta, ad affrontare questa esperienza con me, c’è stato il mio compagno, Giorgio Quartarulli, anche lui ascolano e sestierante doc, nato e cresciuto in via Oberdan. Dopo aver sfilato nel corteo da ragazzo, è voluto tornare».
Chi si sente di ringraziare?
«Sono state tutte esperienze incredibili e bellissime. Io e Giorgio ringraziamo l’intero sestiere e la famiglia Volponi».
Cosa è per lei la Quintana?
«Come diceva Paolo Volponi, la Quintana è una cosa seria. Vorrei che tutti lo capissero. Per chi fa la Quintana con il cuore e con l’anima sestierante, è un’esperienza meravigliosa».
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