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Alla Palazzina Azzurra si ripropone ‘Ttenèlla di Bice Piacentini a 100 anni dalla prima rappresentazione

SAN BENEDETTO - A un secolo di distanza il Circolo dei Sambenedettesi in collaborazione con la Ribalta Picena metter in scena il dramma in dialetto sambenedettese, appuntamento alla Palazzina Azzurra venerdì 23 agosto
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‘Ttnella, rappresentazione teatrale

 

Il Circolo dei Sambenedettesi, in collaborazione con Associazione Teatrale Ribalta Picena, conclude venerdì 23 agosto alle ore 21 il suo programma di manifestazioni estive e, dopo il grande successo della Serata Azzurra che ha visto il 12 agosto una larga e attenta partecipazione, invita la città a celebrare insieme il Centenario della prima rappresentazione (si tenne infatti nel 1924) del dramma ‘Ttenèlla di Bice Piacentini, il suo più conosciuto.

 

La triste vicenda della fanciulla simbolo dello spirito onesto, leale e laborioso del popolo sambenedettese sarà ripercorsa attraverso la rappresentazione dal vivo di alcune scene e la proiezione filmata di alcune altre integrate dal racconto commentato dell’intera vicenda. Ttenèlla è una fanciulla onesta e fedele che mantiene il suo legame sentimentale con il promesso sposo Salvatore che, invece, cede alle lusinghe di una bella forestiera frivola e volubile.

 

La giovane diventa il simbolo tragico dell’attaccamento ai valori attorno ai quali si è incardinata la vita della gente semplice e laboriosa del borgo marinaro, quegli stessi che Salvatore è pronto a tradire avventurandosi verso un’effimera, illusoria emancipazione. La serata vuole essere un omaggio a tre donne: l’eroina tragica ‘Ttenèlla, la poetessa Bice Piacentini che le ha dato vita e Anna Lunerti che ne è stata a lungo ineguagliabile e indimenticata interprete.

 

Introdurranno la serata il professor Giancarlo Brandimarti, il presidente del Circolo dei Sambenedettesi Gino Troli, il responsabile dell’Archivio Storico comunale Giuseppe Merlini.

 

Un’occasione importante per assistere ad una rappresentazione che mancava da anni nei palcoscenici cittadini e riassaporare la forza della espressività dialettale spesso dimenticata e sconosciuta alle nuove generazioni.

 


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