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Etichettatura del vino, stato dell’arte e novità: seminario alla Vinea di Offida

ALL'INCONTRO è intervenuta Antonietta Del Pozzo, responsabile dell’ufficio d’Area di Ancona per l’Ispettorato centrale della tutela e della qualità e repressioni frodi dei prodotti agro-alimentari. Perozzi: «Necessarie la promozione e la valorizzazione di questi 9.000 ettari tra Ascoli e Fermo»
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di Maria Grazia Lappa

Si è tenuto, oggi (22 agosto), nell’Enoteca regionale di Offida, un seminario durante il quale è stata presentata la nuova responsabile dell’Ufficio d’Area di Ancona per l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (I.C.Q.R.F.), la dottoressa Antonietta Del Pozzo.

La dottoressa Del Pozzo nel suo intervento ha illustrato nel dettaglio i mutamenti riguardo l’etichettatura dei vini e la legislazione vitivincola. Il primo intervento è spettato al presidente della Vinea Ido Perozzi, che ha sottolineato le preoccupazioni in merito al mondo del vino.

 

«Dalla calamità Covid – ha sottolineato Perozzi –le aziende vitivinicole e vinicole che avevano giacenze importanti hanno ridotto in parte il peso delle calamità aumentando un po’ i prezzi. Le aziende viticole conseguentemente alla peronospera si sono trovate senza prodotto e senza contributi e oggi vivono una grande difficoltà. Le aziende sono senza compratori e senza contributi a fronteggiare grosse difficoltà».

Le aziende hanno difficoltà a trovare compratori per le loro uve, oppure devono accettare prezzi molto bassi. Per questo Perozzi ha invocato interventi urgenti, che in qualche modo possano compensare una situazione difficilissima; prima fra tutti ha invocato un prezzo che copra i costi di produzione e offra anche un utile.

«Chiediamo un intervento della Regione, come è stato nel 2020 per distillazione e stoccaggio per i quali furono stanziati 4 milioni di euro – le parole di Perozzi che ha messo anche il dito nella piaga – negli ultimi tempi la Comunità europea discute della possibilità di instaurare una ristrutturazione differita, ci si chiede se dietro questo c’è un piano per estirpare i vigenti?»

Un provvedimento che determinerebbe non solo una profonda trasformazione economica, ma anche della fisionomia dei territori. Tante le domande che in questo momento affollano gli esperti del settore, prima fra tutte: questo provvedimento porterebbe molte aziende ad espiantare, anche migliaia di ettari e a quel punto le aziende di trasformazione cosa faranno? Quale futuro? Il Piceno non sarà più un territorio vitivinicolo? Perozzi ha insistito che è fondamentale un sistema di premialità o aiuti per tutta la filiera.

«C’è mancanza di reddito – ha detto ancora il presidente della Vinea – ci sono 60 milioni di euro in meno di reddito annuo, un miliardo e mezzo in tutta Italia, ci aspettavamo dei provvedimenti come il blocco dei mutui, che avrebbero permesso una boccata di ossigeno e invece nulla. E’ necessario programmare il futuro dei nostri territori, almeno da qui e 5 anni, è necessaria la promozione e la valorizzazione di questi 9.000 ettari tra Ascoli e Fermo. E’ necessario inoltre la ristrutturazione dei vigneti, e vista l’enorme siccità registrata in questi anni è auspicabile prevedere nuovi sistemi di irrigazione, almeno di soccorso».

Il dibattito è proseguito con l’intervento della dottoressa Del Pozzo, che ha spiegato ai produttori presenti in aula le novità a livello normativo, che riguardano soprattutto le indicazioni degli ingredienti in etichetta e la tabella nutrizionale.

 

Quella che spetta agli addetti del settore è un cambiamento che deve tenere in considerazione il vino nella sua peculiarità, le sue movimentazioni, che lo rendono un prodotto molto particolare.

Attraverso le informazioni è possibile garantire l’affidabilità e la trasparenza sul contenuto del prodotto dove le esigenze di tutela anche dal punto di vista salutistico hanno imposto nell’ultimo decennio una spinta decisiva alle politiche regolatorie dell’Unione Europea.

La legislazione alimentare europea, quindi, fonda le proprie radici sul principio generale per cui ai consumatori deve essere permesso di compiere scelte consapevoli in relazione agli alimenti che consumano.


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