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Violazioni del codice della strada, 3,5 milioni di euro di incassi per i Comuni del Piceno

SAN Benedetto in testa sfiora il milione, mentre 8 municipi non hanno erogato sanzioni nel 2023. L’autovelox porta in dote tesoretti degni di nota a diversi enti locali. L’analisi delle relazioni presentate al Ministero dell’Interno
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di Federico Ameli

 

Buon per le casse comunali, meno per le tasche di qualche automobilista negligente o troppo distratto. Come ogni anno, entro il 31 maggio gli enti locali sono stati chiamati a fornire al Ministero dell’Interno il rendiconto completo degli incassi legati alle infrazioni del codice della strada per l’anno 2023.

 

Un obbligo di legge, tradotto in una serie di relazioni disponibili pubblicamente sul sito del Ministero, che consente di avere un’idea più chiara del peso che le sanzioni vantano tra le entrate di ogni municipio.

 

Dando un’occhiata alla documentazione presentata dai singoli Comuni del Piceno, si può notare come il bilancio complessivo delle multe comminate sul territorio abbia fruttato ben 3.596.906,23 euro. Un vero e proprio tesoretto, che pur non prendendo in considerazione i 623.828,87 euro incassati dalla Provincia consente di superare il Fermano – 3,2 milioni incassati nel 2023 – in questa speciale classifica.

 

A dominare il podio delle sanzioni, almeno in termini economici, è la Riviera delle Palme, con l’afflusso turistico estivo che con tutta probabilità ha influito nel far lievitare il numero di infrazioni riscontrate dalla Polizia Municipale. In vetta alla graduatoria del Piceno c’è il Comune di San Benedetto, che lo scorso anno ha messo da parte 939.569,81 euro grazie alle infrazioni del codice della strada. Secondo posto, un po’ a sorpresa, per Cupra Marittima e i suoi 657.775,97 euro, capaci di superare il capoluogo Ascoli fermo a quota 588.807,15 euro.

 

Importi degni di nota anche a Grottammare, che chiude ai piedi del podio con 457.302,41 euro, Monsampolo (229.286,94 euro), Monteprandone (183.327,91 euro) e Massignano, dove i ben 172.607,88 euro incassati sono stati interamente frutto delle rilevazioni effettuate tramite autovelox.

 

L’eccesso di velocità, tallone d’Achille di molti automobilisti, assume una rilevanza preponderante nelle relazioni presentate da diversi Comuni del Piceno, per nulla indulgenti nei confronti di chi oltrepassa i limiti. In questo caso, la palma dell’autovelox più redditizio va al Comune di Arquata, dove l’alta velocità frutta ben 53.000 degli oltre 58.000 euro complessivi di multe. Roccafluvione tocca quota 38,702,30 euro, Cossignano arriva a 10.463,90 euro grazie ai quasi 8.000 euro di autovelox, Acquasanta incassa 10.221,60 euro grazie al piede pesante di chi transita da quelle parti e Comunanza può mettere da parte 8.000 euro sui complessivi 10.097,74 per il superamento dei limiti di velocità.

 

Dai Comuni più intransigenti si passa a quelli che, nel corso del 2023, non hanno comminato alcuna sanzione. Nel Piceno sono 8, perlopiù nell’entroterra: Appignano, Castorano, Force, Montegallo, Palmiano, Ripatransone, Montemonaco e Venarotta, a cui vanno necessariamente ad aggiungersi Carassai, Montalto e Montedinove, che rientrando nell’Unione montana dei Monti Azzurri non hanno presentato un rendiconto autonomo. Assente, invece, almeno sul portale del Ministero dell’Interno, il resoconto del Comune di Maltignano: in questo caso l’ultima rilevazione disponibile è quella relativa all’anno 2021, con 840 euro dichiarati.

 

Tra chi sfiora il milione di incassi e chi invece non ha mai aperto il blocchetto delle multe, c’è spazio anche per gli altri Comuni dell’Ascolano. Cifre più che significative per Colli (133.218,80 euro) e Offida (84.712,30 euro), che tendono invece a diminuire drasticamente nelle relazioni fornite da Castel di Lama (12.296,04 euro) e Folignano (6.295,33 euro). Si scende ulteriormente a Montefiore (1.608 euro) e Spinetoli (1.286,39 euro), per poi abbattere il muro dei 1.000 euro con Acquaviva (480,74 euro) e Rotella (200 euro). Fanalino di coda per il Comune di Castignano, che tra quelli ad aver sanzionato infrazioni chiude la classifica con 58,80 euro, con tutta probabilità frutto di un’unica contravvenzione.

 

Che fine hanno fatto i 3,5 milioni del Piceno? La legge prevede che i proventi delle multe siano destinati alla manutenzione stradale, ad investimenti per la Polizia Municipale anche in termini di agenti stagionali, alla copertura dei costi del personale, all’installazione di nuova segnaletica e alla promozione di iniziative di prevenzione e sensibilizzazione, così come documentato nelle singole relazioni presentate dai Comuni della nostra provincia.

 

 


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