di Elena Minucci
Un’altra storia d’amore (dopo quella di Luca Fattori e Sara Sirocchi) nata tra le file della Quintana: è la storia di Milena Ciotti e Denny Coppari.
Un amore nato quasi un anno fa. A raccontarlo sono proprio loro: la ex dama del sestiere di Porta Romana e il cavaliere di Porta Tufilla.
«Ci siamo conosciuti quasi un anno fa a Foligno, in occasione della Giostra della Quintana – racconta Milena Ciotti – Seppur io di Ascoli e Denny di Treia, eravamo entrambi lì, io essendo sestierante e quintanara doc, ero sugli spalti a seguire Lorenzo Melosso il mio cavaliere, Denny invece stava lì per seguire la giostra.
Abbiamo cominciato a parlare, non ricordavo che, in passato, avesse partecipato alla Quintana di Ascoli, con il sestiere Piazzarola. All’inizio fu una conoscenza molto bizzarra: aveva capito che ero una fisioterapista invece che una commercialista, quindi mi faceva domande assurde e io non capivo il motivo. Dal quel momento abbiamo iniziato a sentirci e a vederci. Nei primi tempi mi diceva che veniva ad Ascoli per il sestiere di Porta Tufilla. Solo dopo alcuni mesi mi ha rivelato che lo faceva per me».
Milena Ciotti è legatissima al sestiere di Porta Romana tanto da sfilare ben due volte: nell’agosto del 2005 come damigella, anno in cui vinse il cavaliere rossoblù Emanuele Capriotti, e nel 2022 come dama (leggi qui).
«Per una sestierante – dice la Ciotti – assidua come me è stato un periodo abbastanza intenso ma bellissimo. Vissuto accanto a un cavaliere, ha dei toni diversi rispetto a prima. C’è stata sicuramente più tensione ma allo stesso tempo, abbiamo avuto il sostegno da parte di entrambi i sestieri. Anche a Porta Tufilla sono stata accolta benissimo. La cosa simpatica è che tutti i miei amici ascolani mi hanno chiesto quest’anno per chi tifassi».
La Quintana è stato il filo rosso che ha unito le vite di Milena e Denny. Il cavaliere, tornato ad Ascoli lo scorso anno dopo l’infortunio di Massimo Gubbini per difendere i colori rossoneri, non nasconde di aver vissuto delle difficoltà (leggi qui).
«È stata ed è una compagna che mi ha supportato e sostenuto, soprattutto nei momenti più bui – svela Denny Coppari – avevo smesso di correre, sono tornato ad Ascoli dopo otto anni.
Il clima, la passione e la gioia che si respira nei giorni della Quintana sono bellissimi. Ci sono stati diversi ostacoli ma grazie a Milena sono riuscito a superarli.
È bello condividere tutte le sfaccettature, le emozioni e le difficoltà che possono nascere prima, durante e dopo la Giostra, una competizione che non permette giustificazioni né scusanti. In un solo atto ci sono il lavoro e l’impegno di un anno. E avere una persona accanto, onesta e leale come lei, è bellissimo. Non mi era mai successo».
Come vivete il fatto di fare parte di due sestieri diversi?
«I colori dei sestieri – parla ancora Coppari – non si possono cambiare. Porta Tufilla è un sestiere bellissimo, a cui sono molto affezionato. Porta Romana me l’ha descritto Milena. Ne è innamorata. E io l’ho visto attraverso i suoi occhi. Ancora di più mi sento profondamente legato ai colori del Comune di Ascoli, il giallo e il rosso, visto che la Quintana è prima di tutto del popolo.
E prima di essere un cavaliere, sono un appassionato di Quintana e adesso ancora di più. Milena mi ha fatto comprendere e assaporare lo spirito vero dell’evento. In passato per me era solo un lavoro».
Denny Coppari, detentore del record di tornata con 49.3 all’ultima Giostra di Ascoli, prima di Porta Tufilla ha corso sette volte per Sestiere della Piazzarola.
«Insieme abbiamo vissuto tutte le fatiche, le alzatacce alle 4 di mattina e i weekend a casa ad allenarsi – racconta Milena – ho cercato di sollevare Denny nei momenti più difficili e raccontargli il bello della Quintana con gli occhi di una persona che la ama ed è cresciuta in quell’ambiente».
Un aneddoto o qualche curiosità accaduta?
«Un episodio che ci ha divertito molto e che fa anche parte della goliardia tra i sestieri, è accaduto ad Ascoli, la sera dell’Offerta dei Ceri. Io essendo coordinatore di corteo per Porta Romana, sono uscita prima di casa. Quando l’ho chiamato, alcuni amici di Porta Tufilla mi hanno detto che li avevo “boicottati”. Non capivo cosa volessero dire. Denny oltre a indossare la giacca in velluto rosso di Porta Tufilla, si era messo i pantaloni blu. I colori di Porta Romana. Ci hanno preso tutti in giro.
La nostra oltre a essere una bella storia è anche una bella esperienza. Il filo conduttore di tutto è stata la Quintana e spero che lo sarà ancora in futuro: mi farebbe piacere che Denny continuasse a correre allo Squarcia».
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