Sulla scia delle considerazioni espresse a livello nazionale dall’associazione di fronte alla commissione Ambiente della Camera, la Cna di Ascoli Piceno ribadisce la necessità di nuove iniziative normative per modificare il Codice degli appalti e migliorarne l’efficacia, aprendo le porte alle piccole aziende sotto i 50 dipendenti che in Italia rappresentano il 99% delle imprese attive.
L’associazione mette in evidenza la necessità di una revisione automatica dei prezzi anche per le imprese subappaltatrici, con l’obiettivo di assicurare equità e prevenire illeciti arricchimenti. Inoltre, Cna sostiene la necessità di limitare il subappalto a cascata a un solo livello, garantendo così la qualità delle prestazioni a scapito di pratiche scorrette.
A questo proposito, la Cna di Ascoli Piceno ricorda che la qualificazione Soa, già criterio di esclusione per le grandi imprese nell’ambito della patente a crediti, non è di per sé garanzia di qualità o sicurezza, che negli ambienti di lavoro deve rappresentare la priorità di istituzioni e professionisti. In questo senso, l’attuale richiesta di qualificazione Soa risulta eccessiva e deve essere semplificata per risultare accessibile a micro e piccole imprese, con una contestuale riduzione dei costi e una valorizzazione delle competenze tecniche e professionali.
Infine, l’associazione ha richiesto anche un rafforzamento dell’obbligo di suddivisione degli appalti in lotti per facilitare l’accesso delle micro e piccole imprese e ridurre la lunghezza delle catene di subappalto.
«Si tratta di accorgimenti indispensabili per consentire anche alle nostre piccole realtà imprenditoriali di accedere al mercato degli appalti pubblici, che secondo i dati Anac nel 2023 ha fatto registrare un valore complessivo di 283,4 miliardi di euro per le sole gare di importo pari o superiore ai 40.000 euro – dichiarano Francesco Balloni e Arianna Trillini, direttore e presidente della CNA di Ascoli Piceno –
Nel mese di febbraio l’associazione ha messo a disposizione delle imprese un manuale in grado di fornire un supporto pratico a tutti coloro che operano nel mercato degli appalti pubblici. Oggi chiediamo alle istituzione di compiere un ulteriore passo avanti, consentendo ai nostri imprenditori di mettere le proprie competenze al servizio delle stazioni appaltanti e delle comunità locali».
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