Manifestazione di protesta, ieri 26 agosto, a Ripatransone davanti alla Rsa.
Al presidio, organizzata da Cgil e Cisl funzione pubblica, Fials, Nursing Up e Ugl Salute, a difesa dei lavoratori, hanno partecipato anche una delegazione del sindacato dei pensionati, una rappresentanza dei familiari degli ospiti della struttura.
C’erano anche il sindaco di Ripatransone Alessandro Lucciarini e l’assessore Magda Verdecchia.
Diversi i motivi alla base della protesta, tra sui la carenza strutturale di personale sanitario – che ad oggi conta addirittura due infermieri interinali – e socio sanitario, il costante tracollo della qualità dell’assistenza a fronte dell’implementazione delle rette.
«Infatti – sottolineano i sindacalisti – se oggi il contributo che il paziente versa per le spese alberghiere è uniformato allo standard regionale e supera i 42 euro al giorno, i tagli ai servizi sono stati cospicui.
La struttura è sprovvista di un impianto di condizionamento che renderebbe la temperatura vivibile, ma addirittura sull’acqua il taglio è stato drastico: mezzo litro a pranzo e mezzo a cena.
In un contesto in cui la direzione generale, poche settimane fa, durante la giornata della trasparenza, ha rappresentato soddisfazione per i risultati raggiunti, facendo propri gli obiettivi anche del Pnrr, nelle Case della Salute del Piceno la situazione è drammatica.
Pure le Istituzioni locali hanno lamentato il silenzio della direzione dell’Ast alle richieste di incontro evase.
Il livello assistenziale dei 32 pazienti ospitati nella Rsa di Ripatransone non è più in linea con quanto un servizio di qualità dovrebbe offrire, a partire dalla carenza del personale.
Per questo, continueranno le rimostranze delle nostre organizzazioni sindacali insieme a quelle dei familiari e della collettività.
Nei prossimi giorni saranno indette nuove iniziative per difendere la sanità pubblica territoriale dalle mani, sempre più vicine, del privato».
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