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Acquasanta, l’addio al piccolo Davide: una comunità intera piegata dal dolore

LACRIME e applausi per l'ultimo saluto al bimbo di 4 anni morto schiacciato da un contenitore di materiale ferroso, nel garage della sua abitazione. Tutto il paese si è fermato nel giorno del lutto cittadino, stringendosi intorno alla mamma Giuliana e al papà Alessandro. Le parole di don Amedeo Matalucci: «Al dolore e a certe domande nessun essere umano può rispondere»
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di Maria Grazia Lappa 

 

Lacrime e applausi per l’addio al piccolo Davide Marcozzi ad Acquasanta Terme. La piccola comunità questa mattina (28 agosto), alle 10 si si è raccolta nella chiesa di San Giovanni Battista per dare l’addio allo sfortunato  bimbo di 4 anni morto schiacciato da un contenitore di materiale ferroso, nel garage della sua abitazione di Ficciano, sabato scorso.

Un momento del funerale del piccolo Davide

Tutta Acquasanta si è fermata nel giorno del lutto cittadino, tantissime persone dopo la messa hanno accompagnato il piccolo feretro bianco al cimitero, attraversando il borgo, dove i negozi hanno abbassato le saracinesche e  sono rimasti chiusi in segno di partecipazione al dolore della famiglia. Il sindaco Sante Stangoni ha proclamato il lutto cittadino.
Grande la commozione che si è respirata sul sagrato della chiesa. Grande quanto il silenzio, rotto soltanto dalle lacrime dei molti che si sono raccolti per stringersi nel dolore per una piccola vita spezzata all’improvviso. È un’atmosfera muta e raccolta, dalla quale traspare il dolore non solo della mamma Giuliana e del papà Alessandro, ma di un’intera comunità. Anche il cielo si è rannuvolato d’improvviso. Sulla piccola bara bianca depositati  rose bianche, le foto che risaltano i momenti di gioia vissuti da Davide con i genitori  e inoltre le sue amate macchinine, compagne di giochi.
In chiesa, il parroco don Amedeo Matalucci ha letto un passo del Vangelo, quello in cui Gesù, in croce,  grida: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».
«Al dolore e alle domande – ha proseguito il parroco – nessun essere umano può rispondere, ma non noi, anche Gesù  morendo sulla croce si sente abbandonato da se stesso che è Dio, ma sul Vangelo, dopo qualche riga vediamo che Gesù risorge. A tutto questo ci arriveremo anche noi, ma non oggi, siamo su quella croce, ma non venga meno la speranza. Siamo come l’erba che  al mattino fiorisce, germoglia, alla sera è falciata e dissecca».
Nel piazzale della chiesa ha atteso il bimbo una folla commossa. Visi segnati dalle lacrime, ma nello stesso tempo persone composte, che testimoniano un lutto collettivo; ognuno qui si sente, amico, parente del piccolo Davide. All’uscita dal funerale, altri due applausi scroscianti hanno salutato per l’ultima volta il bimbo, mentre le campane suonavano. Rimane la certezza e la gioia che ha procurato questa splendida creatura, questo angelo che se ne è andata troppo presto da una vita che era appena sbocciata.

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