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Ascoli, il ds Righi: «Soddisfatto dell’operazione Tremolada, dal patron importante disponibilità economica»

CALCIO - Il direttore sportivo bianconero nella consueta conferenza di fine mercato: «Trattativa con Modena e calciatore che andava avanti dal 12 giugno. Quaranta? Se vorrà sputare sangue per questa maglia, allora il mister lo valuterà». Sul possibile innesto di un ulteriore centrocampista: «Se vuoi con convinzione un calciatore non ti riduci agli ultimi minuti». Chiosa sui tifosi: «Dobbiamo stare zitti e andarli a prendere noi»
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di Salvatore Mastropietro

 

Quella conclusasi qualche ora fa è stata una sessione estiva di calciomercato molto intensa in casa Ascoli. Diciassette operazioni in entrata e otto in uscita hanno rivoluzionato il volto della squadra che, poco meno di quattro mesi fa, retrocedeva dalla C alla B al termine di una stagione maledetta. Sarà il campo, come sempre, ad esprimere un definitivo giudizio sull’operato del direttore sportivo Emanuele Righi, che da direttore “di transizione” si è ritrovato ad essere uno dei protagonisti delle ultime settimane, ma intanto si può affermare che l’organico a disposizione di Massimo Carrera è di buon livello.

 

Il direttore sportivo Emanuele Righi

Appena tornato da Milano, dove ha trascorso tutta la giornata di ieri, il direttore sportivo ha analizzato quanto successo nell’ultimo giorno di mercato: «Mi diverto come un matto a fare questa professione, è il momento più bello dell’anno per me. Stavamo lavorando con Tremolada dal 12 giugno, ho incontrato il suo procuratore 18 volte. Sono partito in maniera molto silenziosa, tanto da non averne parlato nemmeno al mister. Il patron lo ha saputo nelle ultime ore, ma questo è il mio modo di lavorare. Sono felice di aver portato un giocatore che ha qualità, crediamo che i giocatori di calcio debbano saper giocare a calcio e Luca ha queste caratteristiche. Sono particolarmente soddisfatto di questa trattativa, non vedo l’ora di vederlo in campo. Si è conclusa ieri pomeriggio, ma non è stata un’operazione last minute. Il patron devo ringraziarlo per la disponibilità importante dal punto di vista economico.

Quaranta? Dal primo giorno in cui sono arrivato ha chiesto di andarsene, ai primi di agosto ha aperto ancora di più a questa idea. Chi veste questa maglia deve avere una caratteristica, ovvero la caratteristica di voler lottare con questa maglia. Se questa caratteristica non c’è, è giusto che venga comunicata e apprezzo Danilo per questo. Ho fatto un grande lavoro per lui, anche se non sono il suo procuratore. Purtroppo le varie situazioni non sono andate in porto Se lui ha voglia di dare fino all’ultima goccia di sangue, sarà l’allenatore a valutare la sua disponibilità in campo. La palla passa a lui, tutti i giocatori sono fuori dal progetto se non amano questa maglia, l’Ascoli è sopra di noi: questa è la posizione della società. Se vedrete Quaranta lavorare e nella lista dei convocati, allora vuol dire che l’allenatore avrà ritenuto che potrà essere a disposizione».

 

Righi e Carrera

Sulle ultime trattative e sulla possibilità di acquistare un centrocampista negli ultimi minuti di calciomercato: «In tutta Italia l’Ascoli era data su cento giocatori… Non è così, molte cose sono messe fuori ad arte dai procuratori. Se un direttore sportivo vuole fare una trattativa con certi giocatori fuori dai progetti delle società non si riduce all’ultimo quarto d’ora. Poi ci sono situazioni che si creano all’ultimo, la Ternana ti propone De Boer e tu ne parli. Idem Zanellato. Agazzi è un grandissimo giocatore, che stimo, ma che non ho cercato. Ci sono stati altri giocatori che abbiamo cercato e che erano molto più concreti. Il centrocampista da aggiungere? Bando ha giocato finora 270 minuti su 270, non devo preservare nessuno e smettiamola di considerare un 2006 un bambino. A livello numerico non mi sembra che abbiamo bisogno di centrocampisti, poi se parliamo di qualità vale tutto. Se posso migliorare l’Ascoli lo miglioro in tutti i reparti, ma a livello numerico ci sono. Non penso che i campionati si vincano solo coi 35enni, ma l’importante è avere giocatori bravi. La società mi dà disponibilità anche in questo momento, se riterremo di dover intervenire allora lo faremo. Ieri stavamo per fare un’operazione clamorosa, che non è uscita e che ha permesso ad un’altra squadra di non rinforzarsi, ma la società non mi ha mai fatto alcuna preclusione a livello di budget. Il 10 settembre c’è l’appello per un giocatore fondamentale come Francesco Forte, in me ha un soldato che lo difenderà e se lo merita. Per il resto è sempre calciomercato».

 

Sugli ultimi arrivati Curado e Gagliardi: «Curado è un difensore che ho in testa da tempo, ho un po’ la fissa sugli argentini, credo che interpretino il calcio nella maniera giusta a livello di tempra. Una linea difensiva con Gagliolo, Quaranta, Alagna e Piermarini non mi sembra male. L’allenatore li valuterà e mi piace moltissimo perché non guarda ai cognomi. A Ferrara abbiamo fatto ruotare otto under, si tratta di un patrimonio per cui va dato grande merito allo staff. Gagliardi? E’ venuto in prova, sono state fatte delle valutazioni, se lo meriterà avrà spazio nell’Ascoli, potrebbe riservarci qualche altra sorpresa».

 

Righi si è anche espresso sull’attuale situazione del campionato: «Credo che Entella, Arezzo e Torres siano le favorite, soprattutto a livello di continuità. Queste sono le favorite poi ci sono altre squadre importanti come Perugia, Ternana, Ascoli e Pescara. Siamo tanti ciclisti che possono vincere le tappe, vedremo chi vincerà il giro alla fine. Abbiamo l’obbligo di provarci, la spunterà chi avrà continuità. Noi siamo una squadra appena costruita, non è un alibi ma vedremo dopo queste prime quattro partite – abbiamo affrontato la Spal, poi dopo la Pianese avremo Entella e Milan – dove saremo».

 

Chiosa sulla situazione ambientale e sul rapporto con la piazza: «A Roma non so cosa è successo. Non ho difficoltà con questa città. Noi non possiamo permetterci di chiedere nulla, siamo retrocessi, dobbiamo stare zitti e andarli a prendere i tifosi. Come faccio io ad andare da un tifoso a promettere cose quando io, nel senso come Ascoli, l’ho tradito e deluso? Abbiamo l’obbligo di far capire loro che qualcosa di nuovo c’è e che si può fare qualcosa di importante se siamo tutti uniti, altrimenti diventa più difficile».

 

Battute finali su temi tattici e sul bilancio del mercato: «Cambio di modulo con l’arrivo di Tremolada? Non mi permetto di parlare di tattica, i giocatori buoni servono alle squadre. Tremolada per me tuttavia ha lo stesso valore di un Tirelli, che all’inizio era giudicato come un giocatore scarso. Sui moduli la palla passa al mister, abbiamo un allenatore che ha vinto uno scudetto in Russia. Io metto gli ingredienti, lui è il cuoco. Spero di averli azzeccati e penso di averlo fatto, lo dico con presunzione. Poi è chiaro che se fossi soddisfatto andrei in pensione, è sempre possibile fare meglio».


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