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Davide e Tobi, vite diverse, stesso tragico destino: è l’ora del silenzio ma non dell’oblio

UNA SETTIMANA funesta per il Piceno, travolto dalla morte improvvisa dei due piccoli. Uguali ed intensi lo sconcerto ed il dolore di familiari e amici, prima di tutto. Ma anche di chi ha vissuto da soccorritore, investigatore, cronista o "spettatore" le vicende 
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Tobi Gavin e Davide Marcozzi

 

 

di Maria Nerina Galiè

 

Tobi Gavin e Davide Marcozzi, quasi la stessa tenera età, vite diverse, ma stesso tragico destino. Uguali ed intensi lo sconcerto ed il dolore di familiari e amici, prima di tutto. Ma anche di chi ha vissuto da soccorritore, investigatore, cronista o spettatore le vicende.

 

E’ stata una settimana funesta per il Piceno quella che si sta per concludere. Ed è ancora difficile da credere che due bambini siano morti. Solo i funerali, svoltisi a distanza di un giorno l’uno dall’altro come gli incidenti costati loro la vita, a ricordare come, nonostante tutto, si deve andare avanti.

 

Vite diverse quelle di Davide e Tobi. Il primo era l’unico figlio di una giovane coppia, lui di Ascoli lei di Acquasanta, e che ha deciso di stabilire a Ficciano (frazione dell’acquasantano) la dimora familiare. Intorno a Davide nonni e zii amorevoli, pronti a correre per qualsiasi necessità. Un bambino allegro e felice Davide, curioso come tutti i coetanei, fino al momento in cui quel maledetto fusto pieno di ferraglia gli è piombato addosso, schiacciandolo, sabato 24 agosto.

 

I genitori di Tobi sono nigeriani, arrivati in Italia in cerca di un futuro migliore, approdando prima a Reggo Calabria poi nel Piceno, a Spinetoli, nel casolare vicino al canale. I due non parlano quasi per nulla l’italiano. Lei è in attesa di un altro figlio e dopo la disgrazia è stato necessario ricoverarla in ospedale per dei controlli. A che titolo fossero nel casolare (ospiti di connazionali è stato detto) non è certo e ininfluente al momento. Fatto sta che domenica pomeriggio, 25 agosto, la comunità nigeriana era numerosa nel casolare. Forse per un momento conviviale. Tanti bimbi di varie età a giocare là fuori. Ma all’appello ad un certo punto ne mancava uno: Tobi, 3 anni appena, era caduto nel canale irriguo. E’ stato trovato solo qualche ora dopo, ormai senza vita.

 

Soccorritori, forze dell’ordine, medico legale che ha dovuto ispezionare i corpicini: nemmeno loro – seppure abituati e intervenuti con la professionalità che li contraddistingue, sa nell’emergenza che nei rilievi – sono riusciti a restare indifferenti.

 

Straziante l’ultimo saluto a Davide e Tobi, lacrime ma pure compostezza davanti alle piccole bare bianche.

 

Solidarietà e partecipazione da parte delle comunità di Acquasanta e Spinetoli, i rispettivi sindaci in prima fila ai funerali, scossi per gli eventi come tutti i compaesani, uniti nella promessa di continuare a sostenere i genitori nei modi in cui avranno bisogno. A Spinetoli intanto il  Comune ha pagato la sepoltura, mentre una generosa famiglia, rimasta nell’anonimato, si è fatta carico del funerale con rito misto cattolico ed evangelico.

 

Davide e Tobi sono diventati i figli di tutti. Lo sono ora anche i loro genitori ai quali vada un abbraccio collettivo. Ed il silenzio che calerà sulle loro storie di certo non andrà a braccetto con l’oblio.

 

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