di Maria Nerina Galiè
«Rispettate la normativa vigente, ripristinando immediatamente il lavoro agile per Germana Messina e revocandole altrettanto immediatamente il trasferimento ad altra direzione, altrimenti la questione sarà portata dinanzi all’autorità giudiziaria competente».
Questo ha scritto l’avvocato Alessandro Angelozzi nel ricorso presentato all’Ast di Ascoli in merito al caso dell’assistente sociale che per ben 24 anni ha prestato servizio nella Sanità picena, sotto la Direzione medica ospedaliera, ma ora trasferita alla Centrale Operativa Territoriale (Cot), di recente istituzione come da Pnrr, con sede all’ex Luciani.
Ancor prima dell’assegnazione alla Cot (sotto il Distretto Sanitario di Ascoli), avvenuto il 1° giugno, l’ufficio risorse umane dell’Ast aveva revocato alla Messina l’autorizzazione a lavorare in modalità agile (dal 1° aprile), motivando la decisione con la mancata proroga dello smart working nel decreto Milleproroghe. Nella stessa comunicazione, l’organizzazione delle risorse umane ha invitato Messina a presentare una nuova richiesta di smart working, che sarebbe stata valutata in base alla normativa vigente, la quale consente ai dirigenti di autorizzare il lavoro agile per i dipendenti della pubblica amministrazione, basandosi su accordi individuali con il direttore del servizio.
Due cambi radicali in pochissimo tempo nella lunga vita professionale di Germana Messina, la cui vicenda è particolarmente complessa.
La professionista dal 2008 si occupa di Elia, un ragazzo oggi diciassettenne, abbandonato alla nascita dai genitori biologici a causa delle gravi malformazioni cardiache e respiratorie di cui soffre. Lei e il marito, già genitori di un’altra figlia, con un gesto di immane generosità hanno preso in affido il bambino e da allora si prendono cura di lui. Elia è completamente non autosufficiente e le cure di cui necessita richiedono manovre molto complesse. Le sue condizioni comportano frequenti ricoveri.
Sottoposto di recente ad un intervento all’ospedale pediatrico “Bambin Gesù” di Roma, dove ha avuto delle gravi complicanze legate alla sua condizione di particolare fragilità, ha anche ricevuto la visita del cantante Riccardo Cocciante che si è commosso nel sapere la storia del ragazzo. In quell’occasione la Messina si era presa il permesso per assistere il figlio, tuttavia il ricovero si è protratto oltre le previsioni e la professionista non ha ottenuto ulteriori ferie.
Tornando ai provvedimenti che riguardano il suo lavoro, Messina ha impugnato una prima volta il provvedimento di revoca del lavoro agile, sostenendo che senza questa modalità di lavoro è estremamente difficile assistere Elia. L’esito non è stato a lei favorevole.
Nei giorni scorsi, con l’assistenza dell’avvocato Alessandro Angelozzi, ha presentato un nuovo ricorso alla direzione generale dell’Ast di Ascoli. Il legale ha ricordato che la sua assistita era stata autorizzata, l’1 aprile 2022, a lavorare in modalità agile come assistente sociale, grazie a un accordo individuale con il primario Giancarlo Viviani (a capo della Dmo). Questo accordo era stato stipulato tenendo conto della delicata situazione familiare di Messina, legata alle gravi condizioni di salute del figlio preso in affido, della quale era stato tenuto conto fin dal 2004.
Secondo l’avvocato, la revoca del lavoro agile e la nuova assegnazione alla Cot rappresentano una violazione dell’art. 3 comma 5 della legge 104/92, che vieta ogni tipo di trasferimento o misura che possa arrecare danno a persone disabili, come nel caso di Elia. Nel primo ricorso presentato, il giudice del lavoro non aveva valutato pienamente la mancata applicazione della legge 104, non essendo stato sollecitato sul punto specifico.
Angelozzi chiede all’Ast di Ascoli – altrimenti investirà della questione l’Autorità giudiziaria, appunto – di ripristinare immediatamente a Germana Messina il lavoro agile di revocare il trasferimento, misure strettamente collegate in quanto le nuove mansioni in Cot non sarebbero compatibili con il lavoro agile e le esigenze legate alla delicata situazione di Elia.
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