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Lo screening gratuito per l’epatite C fondamentale in chiave prevenzione

ASCOLI - L'Ast ha inviato 48.772 lettere di invito, ricevendo 4.034 adesioni, pari all'8%. Angelini: «Lo screening è uno strumento cruciale per identificare i casi ancora non noti di epatite C e consentire l'avvio delle cure appropriate».
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Sono incoraggianti i risultati della campagna di screening gratuito per l’eliminazione dell’epatite C (HCV) avviata a settembre 2023. Ad oggi, l’Azienda Sanitaria Territoriale (AST) di Ascoli ha inviato 48.772 lettere di invito, ricevendo 4.034 adesioni, pari all’8%. Di queste, 54 persone sono risultate positive al test per gli anticorpi HCV-Ab, e 7 hanno poi confermato l’infezione con il test HCV-RNA, avviandosi così verso il percorso clinico-terapeutico.

 

Si stima che nelle Marche siano ancora presenti circa 15.000 persone affette da epatite C, molte delle quali non consapevoli dell’infezione, spesso asintomatica. La malattia tende a cronicizzarsi nell’80-85% dei casi, con un conseguente rischio di cirrosi, principale fattore di rischio per il tumore al fegato. Lo screening è rivolto ai nati tra il 1969 e il 1989, una fascia identificata come particolarmente a rischio. Questa fase segue quella del 2022, destinata agli utenti dei Servizi per le Dipendenze (SerT) e ai detenuti. L’obiettivo è individuare precocemente i casi non diagnosticati, per permettere l’inizio tempestivo delle cure.

 

L’ospedale di San Benedetto

 

Partecipare allo screening è semplice e gratuito. Le persone appartenenti alla fascia d’età target riceveranno una lettera informativa con i dettagli necessari, inclusi gli orari e i giorni disponibili per effettuare il prelievo di sangue venoso. Nell’AST di Ascoli sono stati individuati due punti prelievo: uno presso il laboratorio analisi dell’ospedale “Mazzoni” ad Ascoli e uno al laboratorio analisi dell’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto. Il test può essere eseguito dal lunedì al sabato, dalle 10,30 alle 12,30.

 

Il test consiste in un semplice prelievo di sangue, che viene analizzato per rilevare la presenza di anticorpi contro il virus HCV. In caso di positività, lo stesso campione viene immediatamente sottoposto alla ricerca del virus attraverso il test HCV-RNA o dell’antigene HCV-Hv. Se l’infezione viene confermata, il paziente sarà preso in carico dal centro specialistico di riferimento per una visita, senza necessità di prescrizione o pagamento del ticket.

 

«Lo screening – afferma Claudio Angelini, direttore del dipartimento di prevenzione dell’AST di Ascoli – è uno strumento cruciale per identificare i casi ancora non noti di epatite C e consentire l’avvio delle cure appropriate».


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