di Pier Paolo Flammini
Il “caso” sembrava chiuso: non tanto per l’opposizione della cittadinanza, tra cortei, incontri, mobilitazioni e comitati che per anni si erano opposti, ma per un tigna giuridica che sembrava aver portato i suoi frutti. No, la volontà dell’impresa Gas Plus di trasformare l’ex centrale del gas Eni, situata nel quartiere Agraria di San Benedetto (proprio a ovest dell’A14 e a poche decine di metri dalla Statale 16) stavolta è agevolata da una sentenza del Consiglio di Stato che ribadisce – e in qualche senso rafforza – quanto già espresso dal Tar Lazio in merito alla realizzazione dell’infrastruttura energetica (clicca qui).
«Ci stiamo organizzando, per rispondere alle osservazioni di Gas Plus, che la sentenza del Consiglio di Stato rende più agevoli, anzi, quasi guidate e facilitate – spiega il presidente del comitato di quartiere Agraria Luigi Piunti – Purtroppo dopo lo scoppio della guerra in Russia la crisi energetica conseguente ha riportato indietro la sensibilità su questi argomenti a favore degli stoccaggi».
«Ma le nostre contrarietà sono le stesse: l’impianto si trova a pochi metri dall’A14, e vicino all’incasato. Non è un luogo dove insediare una industria a rischio di incidente rilevante, anche se nelle controdeduzioni Gas Plus afferma che in qualsiasi caso l’evento si svilupperebbe all’interno della propria struttura, il che ci fa ridere e non ci dà alcuna sicurezza, ma occorre controbatterlo e riattivare una mobilitazione popolare. La notizia della vittoria del ricorso al Consiglio di Stato è passata un po’ in sordina, tutti sono convinti che la questione sia chiusa e invece non è così» continua Piunti.
Si stanno muovendo intanto i componenti dell’associazione Ambiente e Salute nel Piceno, e nella prossima settimana Piunti spera di incontrare anche gli altri presidenti di quartiere di San Benedetto già entro la prossima settimana per delineare una strategia comune: «Tutta la città, ma anche i comuni limitrofi, sono interessati a questa vicenda. Dobbiamo reagire altrimenti perderemo».
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