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«Il Registro degli acconciatori è inutile: solo un’ulteriore burocrazia»

CRITICA - Confartigianato Mc, Ap, Fm e Cna Macerata: «Ricordiamo che nel nostro Paese l’abusivismo nel settore dei servizi alla persona (tra cui rientrano le attività di acconciatura ed estetica) è in continua crescita con un tasso di irregolarità del 27,6%. Si tratta del valore più alto tra i vari settori e supera di gran lunga il tasso medio nazionale, che si ferma al 14,4%».  Per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di affidarsi esclusivamente a imprese regolari e professionisti qualificati, Confartigianato e Cna hanno recentemente realizzato una campagna di comunicazione congiunta, per ricordare come chi si affida a operatori non qualificati si espone a seri rischi
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«Il Registro Nazionale degli Acconciatori è inutile: solo un’ulteriore burocrazia». L’eventuale istituzione di un Registro Nazionale degli Acconciatori accoglie le perplessità di Confartigianato e Cna, che hanno mandato una lettera aperta indirizzata ai componenti della nona commissione al Senato (dove il disegno è in discussione) e al sottosegretario al Ministero delle Imprese del Made in Italy, l’onorevole Massimo Bitonci.

«Tale provvedimento non è stato infatti condiviso – si legge in una nota congiunta Confartigianato e Cna – con le organizzazioni di categoria», le quali sottolineano come il Registro rischi di «snaturare l’attività dell’acconciatore, appesantendo il lavoro con nuovi balzelli burocratici». Per questo motivo anche Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo e Cna Macerata rilanciano la questione a livello locale.  

«Ricordiamo che l’attività è già normata da una legge di settore (L. n.174/05) che è molto chiara sia sulla definizione del profilo professionale, sia sull’itinerario formativo utile per l’ottenimento dell’abilitazione professionale – dicono Confartigianato Mc, Ap, Fm e Cna Macerata -. Quindi l’idea di prevedere ulteriori o diversi percorsi formativi rischia solo di creare inutili scompigli. Nuovi percorsi che, inoltre, porterebbero ad incomprensioni circa le competenze tra Governo e Regioni sui requisiti minimi di abilità professionale, al momento definiti da queste ultime».  

Ma per Confartigianato e Cna la questione più spinosa è quella legata all’ulteriore burocrazia che si verrebbe a creare «una controtendenza rispetto all’indicazione di eliminare gli appesantimenti. Il Registro va nella direzione opposta, con osservanze ridondanti rispetto a quelle già richieste» quindi «la previsione di una suddivisione registrata tra individui, titolari d’imprese e formatori andrebbe a creare un soggetto iscrivibile che non esercita sotto forma di impresa: risulterebbe esserci così una specie di sanatoria nei riguardi di attuali operatori non abilitati».

Un punto, quest’ultimo, che, stando alle sigle associative in questione, non è incisivo per affrontare una delle tematiche più sentite dagli imprenditori: la lotta all’abusivismo. «Ricordiamo che nel nostro Paese l’abusivismo nel settore dei servizi alla persona (tra cui rientrano le attività di acconciatura ed estetica) è in continua crescita con un tasso di irregolarità del 27,6%. Si tratta del valore più alto tra i vari settori e supera di gran lunga il tasso medio nazionale, che si ferma al 14,4%».  Per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di affidarsi esclusivamente a imprese regolari e professionisti qualificati, Confartigianato e Cna hanno recentemente realizzato una campagna di comunicazione congiunta, per ricordare come chi si affida a operatori non qualificati si espone a seri rischi.


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