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Jovanotti, Dardust e Angelina, il Memorial “Troiani” vola alto: «Insieme per chi lotta contro la malattia» (Video e foto)

ASCOLI - Serata da ricordare per la meritoria iniziativa che unisce solidarietà e musica a favore del reparto di Ematologia dell'ospedale "Mazzoni". Dario Faini compie prodigi anche nelle vesti di direttore artistico. La vincitrice di Sanremo fa ballare tutti, Lorenzo torna a sorpresa a trent'anni di distanza dal Festivalbar. Con loro anche Saturnino. Giuliano Agostini, presidente dell'Ail: «In questi anni raccolti oltre 2,5 milioni»
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Il Memorial "Troiani" 2024

 

di Luca Capponi 

(foto di Davide Quaresima)

 

Da Giuliano dei Negramaro a Giorgia fino a Gianluca Ginoble, solo per citare gli ultimi due anni. Fatto sta che il pubblico del memorial “Alessandro Troiani” è ben abituato agli ospiti a sorpresa. Stavolta però la percentuale di quelli che si aspettavano di veder sbucare sul palco Jovanotti, almeno fino alle prove del tardo pomeriggio, era davvero prossima a zero. Dario Dardust Faini e la vincitrice del Festival di Sanremo Angelina Mango avevano già fatto volare l’entusiasmo ben oltre le soglie. L’arrivo del buon Lorenzo, però, ha dato davvero il benefico…colpo di grazia.

Jovanotti e Dardust sul palco di Piazza del Popolo

 

Meglio di così non poteva chiedere l’edizione del venticinquennale. Oltre la musica, oltre il cuore («e quello degli ascolani è davvero grande, lo abbiamo visto durante la pandemia e continuiamo a vederlo durante serate così», sottolinea il sindaco Marco Fioravanti), oltre la speranza di chi ogni giorno lotta contro la malattia. Come ha ricordato il presidente dell’AIL (Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma) Giuliano Agostini, «in questi anni abbiamo raccolto circa 2,5 milioni di euro, tutti destinati al reparto di Ematologia dell’ospedale “Mazzoni”». 

 

«Un reparto che prima non esisteva, e che la forza di volontà di Alessandro, anche e soprattutto dopo la sua scomparsa, ha contributo a creare e rendere un’eccellenza della nostra sanità», ribadisce il primario Piero Galieni.

 

Da quando c’è Dardust in cabina di direzione artistica, poi, è proprio il caso di dirlo, la musica e l’eco avuto dall’evento sono cambiati in meglio. Il memorial è divenuto un appuntamento di livello nazionale, atteso, partecipato ed ancora più amato. La serata di questo 11 settembre lo ha confermato.

Dardust, Angelina Mango e Saturnino

 

Un pubblico eterogeneo ed una Piazza del Popolo sold out hanno applaudito il talento ascolano, musicista, compositore, producer che a breve tornerà con un nuovo album, “Urban impressionism”, e che ha deliziato il pubblico con le note del suo piano e del quintetto d’archi che lo accompagna.

 

«Siamo fautori di un’arte chiamata “leggera”, ma quando possiamo spostare l’attenzione su alcuni temi e possiamo aiutare, il nostro mestiere si nobilita. Sono onorato di essere qui», dice Dardust prima di aprire il live con “Dono per un addio”. «L’ho scritta dopo la scomparsa di mio padre, ma mi piace pensare che sia un brano per tutti coloro che hanno ha perso persone, luoghi, animali, perché quando si parla di amore non ci sono limiti – aggiunge – . La dedico, come ogni anno, ad Alessandro».

 

Dario impreziosisce la scaletta con un paio di inediti tratti dal nuovo disco, prima dell’arrivo di Angelina Mango, piena di energia, amatissima dai giovani (e non solo), che a Dardust deve parte della sua vittoria all’ultimo Sanremo grazie a “La noia”, proposta a fine set dopo avere fatto scatenare gli astanti con “Fila indiana”, “Melodrama”, “Ci pensiamo domani” e “Aggrappata a te”.

 

Poi, a trent’anni di distanza, nel salotto cittadino si ricompone la coppia Saturnino al basso (altro habitué del memorial)-Jovanotti alla voce, che qui non si vedevano insieme dai tempi del Festivalbar, siamo nel 1993 o giù di lì.

 

«Sono felice di essere qui, in un’occasione così preziosa. Questa serata raccoglie tanti cuori intorno ad una vita che si è spenta ma poi ha acceso un grande fuoco nei cuori di tanti, fino al risultato di costruire un reparto ospedaliero che prima non c’era», dice il buon Lorenzo prima di intonare “A te” e, in chiusura, “I love you baby” cantata a squarciagola da tutta la piazza. Rigorosamente in piedi, per celebrare e celebrarsi. Nel segno dell’altruismo e della solidarietà umana.

 

La fotogallery

 

 

 

 

 


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