di Pier Paolo Flammini
Verrebbe da dire: altro che sostegno alle comunità dell’entroterra, altro che servizi da garantire nella zona montana. I sindaci di Comunanza, Domenico Sacconi, e di Amandola, Adolfo Marinangeli, hanno scritto una lettera al presidente di Start e Start Plus e ai rispettivi consigli di Amministrazione, oltre che al presidente della Provincia Sergio Loggi e al Commissario per la Ricostruzione Guido Castelli, in merito alla riduzione dei servizi di Trasporto Pubblico Locale da e per Ascoli Piceno e alla modifica servizi per Roma.
«Con la presente veniamo a segnalarvi una modifica dei servizi di trasporto pubblico locale erogati dalla Start Plus attuata da ieri, 11 settembre, che nuoce gravemente alle nostre comunità privandole di fatto di servizi che, per come erano erogati, erano consolidati e utili – scrivono i due sindaci – Ci riferiamo allo spostamento della corsa di T.p.l. in partenza da Ascoli Piceno alle 10,30 per Amandola che, da ieri, viene invece anticipata alle ore 7,45, quasi in sovrapposizione con altra corsa in partenza alle ore 8,05. Con tale modifica in pratica fino alle ore 12,05 non ci sono più corse, determinandosi un “buco” nel collegamento tra il capoluogo e i comuni montani di 4 ore e 5 minuti!»
«Questo non è accettabile, poiché non è servizio utile alle comunità ma finalizzato ad altri scopi a noi non noti» è l’ironica affermazione dei due primi cittadini.
«La seconda problematica riguarda la soppressione delle corse feriali Amandola-Ascoli Piceno delle ore 15,20 e Ascoli Piceno-Amandola delle 16,30, modifica che ha particolare incidenza nel periodo estivo quando si verrebbe così a creare un ulteriore “buco” di 2 ore e 15 minuti (la corsa successiva è infatti alle ore 18) – continuano, aggiungendo poi un ulteriore disservizio: «Segnaliamo infine l’introduzione dei servizi a chiamata, funzionali alla linea per Roma, in sostituzione del servizio precedentemente strutturato trasformato così in un servizio di natura precaria. Per quello che ci consta, si tratta tra l’altro di servizi contribuiti e quindi funzionali e tutte le comunità».
Le decisioni inoltre, scrivono Sacconi e Marinangeli, «non sono state condivise con le scriventi amministrazioni comunali né preventivamente discusse. Chiediamo a tutti di intervenire per il ripristino immediato dei servizi come erogati in precedenza», conclude la lettera di protesta
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