di Pier Paolo Flammini
Le notizie sono due: la principale, oggetto del comunicato di Adriano Orsatti, presidente dell’Unione Insieme per il Nuoto (Uipn), è che coloro che frequentano la piscina comunale sambenedettese non per mero diletto ma per agonismo, sono costretti a lasciare la struttura a favore di altre della zona. La seconda notizia è che, secondo Orsatti, la colpa di questa decisione ha natura politica ma non ricade sulla maggioranza attualmente alla guida dell’Amministrazione comunale, anzi: la responsabilità è invece di coloro che, dalla minoranza, hanno votato contro la proposta della giunta per mettere in crisi il sindaco Spazzafumo durante il Consiglio Comunale del 10 settembre.
«Il nuoto sambenedettese resta senza agonismo. L’unica società che si occupava di questo settore era la Pool Nuoto. La società, ad oggi, è costretta a pagare cifre astronomiche per gli spazi acqua: 33 euro all’ora contro i 6 o 10 di altre località e non riesce più a garantire il servizio. Sarebbe bastato che il consiglio comunale, nel corso dell’ultima assise, avesse approvato una modifica al regolamento comunale, assegnando fasce orarie specifiche al nuoto agonistico. Una manovra finalizzata alla successiva riduzione delle tariffe per gli spazi acqua destinati che avrebbero permesso all’agonismo di sopravvivere» scrive Orsatti.
Il quale spiega cosa è avvenuto: «La delibera è stata bocciata dalle opposizioni con la motivazione infondata che sarebbe stata studiata a tavolino in favore di una società e a dispetto delle altre che non si occupano di agonismo se non in piccolissima parte. Al momento la società Pool Nuoto versa 22mila euro al mese al Comune ed è la principale contribuente, pagando quasi il doppio delle altre realtà. Gli esponenti dell’opposizione non si sono resi conto che stavano giocando sulla pelle dei nostri figli nonostante tutti fossero a conoscenza delle gravose conseguenze per le famiglie. La realtà forse è che, per affermare la loro maggiore forza politica, hanno proprio scelto questa delibera per far cadere la maggioranza Spazzafumo. E ora i nostri ragazzi per nuotare dovranno spostarsi, ancora una volta, in altre città e peregrinare per inseguire il loro sogno. Da scuola, saltano il pranzo o lo arrangiano alla meno peggio, salgono su bus o littorine per dirigersi in altri comuni perché a San Benedetto il nuoto agonistico è finito».
E ancora: «Proprio ora che l’Amministrazione comunale ha acceso un mutuo parecchio oneroso per la piscina olimpionica esterna, ci domandiamo chi la utilizzerà? Corsi nuoto, aquagym e altre attività formative e ricreative, non necessitano di una vasca da 50 metri mentre le giovani promesse del nuoto sono state costrette ad andare tutti i giorni a Teramo e Pescara per allenarsi su questa distanza e per essere competitive. Ancora una volta le spese sono state a carico delle famiglie. Le minoranze si sono chieste perché il nostro ultimo talento, Lorenzo Pignotti, ora andrà a nuotare con una società di Roma? Perché, qui, ha trovato buoni allenatori ma non ha trovato strutture e, come lui, se n’è andata anche un’altra campionessa, Elena Capretta».
«Non ci arrendiamo, comunque. Chiederemo una commissione consiliare per spiegare e far valere le nostre ragioni anche con le minoranze. Per spiegare loro perché non è giusta questa bocciatura. Non è giusto che, solo a San Benedetto, le tariffe per le corsie degli agonisti siano così alte. Con gli agonisti si hanno spese alte per le corsie che vengono acquistate quotidianamente per due ore al giorno (contro le due ore settimanali dei corsi nuoto o dell’aquagym) e poca resa in termini economici. Ci sentiamo di ringraziare l’amministrazione Spazzafumo che ha provato a non affogare i sogni di questi ragazzi» conclude Orsatti.
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