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La partita vista dal divano: l’Ascoli e “Ritorno al futuro”

SERIE C - Da una commedia cult alla partita contro il Milan futuro. Dallo stadio di San Siro al "Carlo Speroni" di Busto Arsizio. La sfida è sempre tra i colori rossoneri e quelli bianconeri, ma cambiano i protagonisti in campo. La partita l’ha fatta, anche se con qualche pausa, il Picchio contro una banda di ragazzini ancora non del tutto maturi
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di Lino Manni

 

Da una commedia cult come il film “Ritorno al futuro” ad una partita di calcio contro il Milan futuro. Dallo stadio di San Siro di Milano con settantamila spettatori al “Carlo Speroni” di Busto Arsizio con 720 paganti. La sfida è sempre tra i colori rossoneri e quelli bianconeri, ma cambiano i protagonisti in campo.

La locandina di “Ritorno al futuro”

 

Certo resta la nostalgia del passato, del tempo perduto ma, nello stesso tempo, aumenta il desiderio di un presente migliore, di felicità per il futuro. Torniamo con i piedi per terra: al momento purtroppo è così. “Nessuno può chiamarmi fifone” diceva il protagonista del film “Ritorno al futuro” Marty McFly interpretato da Michael J.Fox e così è stato l’Ascoli che ha centrato la prima vittoria in trasferta del campionato. In maglia rossonera le copie dei big: Fall che voleva fare Leao, Jimenez brutta copia di Theo Hernandez, Traore irriconoscibile dopo alcune partite da titolare giocate in serie A con Pioli in panchina.

 

La partita l’ha fatta, anche se con qualche pausa, l’Ascoli contro una banda di ragazzini ancora non del tutto maturi e qualcuno anche illuso. Questa “trovata” di inserire le seconde squadre di grandi club in Serie C è una grande fesseria oltre che una grande ingiustizia. Ci sono tante città affamate di calcio che non riescono a trovare spazi. Ma, si sa, oggi il denaro può spostare tutto e tutti.

Le squadre prima del calcio d’inizio

 

Tornando alla partita e all’Ascoli, i bianconeri lasciano i primi venti minuti alle sfuriate del piccolo diavolo (rischiando anche di prendere gol). Poi il peccato di gioventù del Milan spiana la strada dell’Ascoli. Una ingenuità difensiva da cui nasce il calcio di rigore trasformato da Corazza, uno che ha vinto per ben tre volte e nei tre gironi (A, B e C) il campionato di Serie C. Prima del riposo il raddoppio con Menna che rischia di fracassarsi la testa. La partita in pratica finisce qui. I giovani del Milan corrono, aggrediscono ma senza creare pericoli: tutto fumo e niente arrosto. L’agonismo porta solo tanti cartellini gialli. Emerge l’Ascoli con la sua calma e con i piedi buoni di Marsura, Tremolada e Varone che hanno qualità ed esperienza da vendere.

 

La vittoria è meritata per quanto riguarda il gioco c’è ancora tanto da lavorare. Carrera in panchina è stato calmo e tranquillo ed ha effettuato tutte le sostituzioni disponibili. Causa infortuni e squalifiche (Forte) probabilmente non ha ancora individuato l’undici base. Come nel film “Ritorno al futuro” il Doc bianconero sta mettendo a punto la macchina per viaggiare nel tempo. Bisogna accelerare per raggiungere quanto prima la destinazione finale.


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