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La poesia protagonista, MarcheStorie fa centro

MONTEPRANDONE - Oltre 200 persone hanno preso parte agli eventi organizzati nel borgo storico per conoscere le tradizioni, la storia e le storie del territorio
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È andata in cantiere l’edizione 2024 del festival “MarcheStorie, Racconti e Tradizioni dei borghi in festa” a Monteprandone, progetto di Regione Marche, in collaborazione con Amat e Fondazione Marche Cultura, organizzato dal Comune, Comete Impresa Sociale, Prima Persona Plurale, Scuola di Danza Étoile, Compagnia Teatrale Lo Stormo,  Proloco Monteprandone, Musei Sistini del Piceno, Associazione commercianti e artigiani Cento per cento e dei ristoratori ed esercenti del borgo storico.

Una performance di MarcheStorie

 

Sono state tre giornate intense che hanno portato tra le mura del vecchio incasato oltre 200 persone alla scoperta del territorio, della sua storia, dei luoghi di interesse, delle tradizioni e della sua enogastronomia, attraverso il “dono della poesia”.

 

Sold out per le quattro repliche dell’evento principale “Sacro Dante. Il poetry slam da San Giacomo della Marca al Sommo Poeta”, spettacolo itinerante di poesia performativa, con installazioni artistiche e immersive diffuse nel borgo storico che ha unito, in modo inedito e creativo, San Giacomo della Marca al Sommo Poeta Dante in una rilettura “sacra” e intergenerazionale.

 

Ampia la partecipazione delle famiglie nei laboratori creativi che hanno visto i più impegnati nella creazione di acrostici e storie fantastiche. Discreta presenza anche nella passeggiata inclusiva. Molto apprezzata anche l’offerta enogastronomica dei ristoranti San Giacomo, Tiamare, Osteria 1887, Dimora di Bacco e degli esercenti La Bottega di Barbara ed Enoteca 23 che hanno proposto piatti ispirati ai tempi di San Giacomo e Dante.

 

«Se MarcheStorie ha avuto così grande successo, il merito è di chi ha creato sinergie positive per l’organizzazione e la buona riuscita degli eventi – spiega il sindaco Sergio Loggi -. Grazie alle associazioni, ai ristoratori, agli artisti, agli attori, ai danzatori e a quanti, a vario titolo, hanno collaborato alla manifestazione, per aver compreso che fare cultura vuol dire, fare piccoli passi insieme, per un fine più grande: la promozione e la valorizzazione di tutte le nostre eccellenze arte, storia, natura, enogastronomia».

 

 


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