Otto comuni del Piceno sono senza sportello bancario. Pochissimi se paragonati ad altri delle Marche, del Fermano ad esempio che ne conta ben 18 privi del servizio.
E’ quanto emerge dal Centro Studi Cna Marche su dati della Camera di Commercio (Opendata Movimprese).
Nelle Marche, invece, sono 66 quelli rimasti senza sportello bancario e 34 solo con il bancomat. Spiccano i servizi chiusi nelle zone montane della regione.
«E’ una tendenza inarrestabile. Gli istituti di credito ristrutturano la rete degli sportelli ed a farne le spese sono i comuni montani e delle aree interne delle Marche che restano senza una banca. Secondo i dati della Banca d’Italia, negli ultimi dieci anni – si legge in una nota della Cna Marche – hanno chiuso 496 sportelli bancari, pari al 44 per cento. Una percentuale più alta della media nazionale (-37 per cento). Attualmente in regione gli sportelli bancari sono 633 pari a 43 ogni 100 mila abitanti, rispetto ad una media nazionale di 37 ogni 100 mila abitanti. In Italia gli sportelli bancari tra il 30 giugno 2023 e il 30 giugno 2024 sono scesi da 19.929 a 11.668. Hanno chiuso in 8.261».
Secondo l’indagine del Centro Studi Cna Marche su dati della Camera di Commercio, sono 66 su 225 i comuni marchigiani senza sportelli bancari. In 34 casi lo sportello c’è ma solo con il Bancomat e senza addetti. Ad essere “scoperti” sono 8 nell’Ascolano, 18 in provincia di Fermo, 17 in provincia di Macerata, 13 in provincia di Pesaro e Urbino e 10 nell’Anconetano.
«La progressiva riduzione degli sportelli bancari sta lasciando senza servizi quasi un terzo (29,3%) dei Comuni marchigiani. In Italia sono 3.200 i Comuni senza uno sportello bancario» aggiungono da Cna.
Alla fine del 2023 le banche presenti nelle Marche con almeno uno sportello erano 47 mentre gli istituti di credito con sede in regione sono 15 di cui 13 sono Banche di Credito Cooperativo. Si tratta di banche fortemente radicate sul territorio marchigiano, dove hanno mantenuto immutato il numero degli sportelli bancari, che sono stati invece “tagliati” dalle grandi banche nazionali.
Nel 2023 sono stati 68 su 100 i marchigiani che si sono avvalsi di canali bancari digitali. Inoltre l’85 per cento dei bonifici è stato fatto con modalità telematica o telefonica. A non avere servizi home banking è il 32 per cento delle famiglie marchigiane, soprattutto anziani soli, che non hanno grandi capacità digitali e temono di incappare nelle truffe on line.
«La chiusura degli sportelli bancari – commentano il presidente Cna Marche Paolo Silenzi e il segretario Moreno Bordoni – ha avuto come conseguenza, il maggior utilizzo, da parte dei marchigiani, dei servizi di home banking. Nel 2023 sono stati 68 su 100 i clienti che si sono avvalsi di canali bancari digitali. Inoltre l’85 per cento dei bonifici è stato fatto con modalità telematica o telefonica. A non avere servizi home banking è il 32 per cento delle famiglie marchigiane, soprattutto anziani soli, che non hanno grandi capacità digitali e temono di incappare nelle truffe on line».
Secondo Cna Marche, la chiusura degli sportelli bancari nei Comuni montani è solo un ulteriore tassello di una progressiva spoliazione dei servizi.
«Nell’ultimo decennio – sostengono Silenzi e Bordoni – abbiamo assistito alla chiusura di ospedali, uffici postali, edicole, sedi delle società di luce e gas. A risentirne la qualità della vita, con i giovani che se ne vanno e i turisti che privilegiano località dove certi servizi sono garantiti. Tra l’altro la mancanza di sportelli bancari costringe gli anziani a spostarsi nei Comuni vicini per fare le loro operazioni bancarie o solo per prelevare contanti dai Bancomat. Anche i pochi commercianti ed esercenti rimasti hanno disagi per versare in banca i loro incassi giornalieri in territori dove è ancora molto diffuso il pagamento in contanti, soprattutto per piccoli acquisti. In queste realtà delle aree interne sarebbe opportuno mantenere almeno uno sportello ‘leggero’ con un addetto uno o due giorni alla settimana o almeno una cassa continua e uno sportello bancomat».
Un impegno verso i Comuni senza banche viene da Uni.co, il più grande Confidi del Centro-Sud Italia. Uni.co intende sostenere i territori e i comuni delle regioni in cui opera, nei quali non sono presenti intermediari finanziari. E’ in corso un progetto dal titolo “ Uni.Co perché vicino a te” che vuole rafforzare questa azione, anche a supporto del sistema bancario, prestando particolare attenzione ai Territori interni, disagiati e alle periferie, al fine di sostenere tutto il tessuto economico locale: aziende, artigiani, liberi professionisti.
MARCHE, COMUNI SENZA SPORTELLI BANCARI (Centro Studi Cna Marche su dati della Camera di Commercio (Opendata Movimprese)
PROVINCIA DI ANCONA
Barbara, Belvedere Ostrense, Castelbellino, Genga, Mergo, Montecarotto, Offagna, Poggio San Marcello, San Paolo di Jesi, Staffolo.
PROVINCIA DI ASCOLI PICENO
Castorano, Cossignano, Force, Massignano, Montegallo, Montemonaco, Palmiano, Venarotta.
PROVINCIA DI FERMO
Belmonte Piceno, Campofilone, Francavilla d’Ete, Lapedona, Magliano di Tenna, Massa Fermana, Monsampietro Morico, Montefalcone Appennino, Montefortino, Monte Giberto, Monteleone di Fermo, Montelparo, Monte Rinaldo, Monte Vidon Combatte, Monte Vidon Corrado, Moresco, Santa Vittoria in Matenano, Smerillo.
PROVINCIA DI MACERATA
Belforte del Chienti, Bolognola, Camporotondo di Fiastrone, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Esanatoglia, Fiastra, Gagliole, Monte Cavallo, Montelupone, Monte San Martino, Petriolo, Poggio San Vicino, Sant’Angelo in Pontano, Sefro, Ussita, Valfornace.
PROVINCIA DI PESARO E URBINO
Belforte all’Isauro, Borgo Pace, Fratterosa, Frontino, Isola del Piano, Lunano, Mombaroccio, Montecalvo in Foglia, Montecerignone, Montegrimano Terme, Peglio, Pietrarubbia, Serra sant’Abbondio.
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