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Lingua e cultura per l’integrazione, un nuovo servizio nelle scuole dell’Ats 22. Confermato il centro di ascolto

ASCOLI - Saranno le Acli a gestire le 800 ore previste nell’ambito del progetto promosso in collaborazione con l'Arengo e Casacef per favorire l’inserimento di studenti provenienti da altri Paesi e coinvolgere anche le loro famiglie. Anche quest'anno le professioniste di Formamentis tra i banchi di scuola per fornire supporto psicologico ed educativo
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di Federico Ameli

 

Novità in arrivo per gli studenti di Ascoli e dei comuni che rientrano nell’Ambito Territoriale Sociale 22.

 

A partire dall’anno scolastico iniziato appena qualche giorno fa, infatti, l’Ats ha scelto di attivare e affidare alle Acli un nuovo servizio di mediazione linguistico-culturale nelle scuole, con l’obiettivo di ridurre il rischio di emarginazione e favorire l’integrazione di tutti gli studenti, a prescindere dalla cultura e dal Paese di provenienza.

 

Domenico Fanesi, Donatella Ferretti, Massimiliano Brugni, Paola Giorgetti, Claudio Bachetti e Giampiero Giorgi in conferenza stampa

 

Con 800 ore complessive a disposizione negli istituti scolastici comprensivi presenti sul territorio di competenza dell’Ats, i partner del progetto – Comune di Ascoli, lo stesso Ats, le Acli, l’associazione Formamentis e Casacef – metteranno a disposizione della comunità scolastica e delle famiglie un potente mezzo per superare le barriere linguistiche che potrebbero ostacolare l’inserimento scolastico degli studenti stranieri, facilitando così la comunicazione tra coetanei e l’integrazione dei ragazzi nel sistema di regole e valori della nostra società e valorizzando al tempo stesso le diverse identità culturali.

 

Come sottolineato in una conferenza stampa a cui hanno preso parte il vicesindaco di Ascoli con delega ai Servizi sociali Massimiliano Brugni, l’assessore comunale all’Istruzione Donatella Ferretti, il coordinatore dell’Ats 22 Domenico Fanesi, il presidente dell’Acli provinciale Claudio Bachetti, la sociologa e mediatrice familiare di Formamentis Paola Giorgetti e Giampiero Giorgi del Casacef, la presenza di mediatori tra i banchi di scuola consentirà a ogni studente di accedere a un’educazione di qualità, fornendo un sostegno fondamentale sul piano scolastico e coinvolgendo attivamente anche le famiglie nella vita scolastica, aspetto essenziale ai fini di un’autentica integrazione.

 

In particolare, i mediatori garantiranno anche un supporto specifico e personalizzato per affrontare eventuali difficoltà di apprendimento, scongiurando il rischio che qualcuno possa restare indietro. Si tratta di una risorsa preziosa anche per gli stessi insegnanti, che attraverso metodi didattici inclusivi potranno mettere i propri alunni nelle condizioni di esprimere tutto il loro potenziale.

 

«Una scuola inclusiva e rispettosa delle diversità è il primo passo verso una comunità forte e coesa – commentano i rappresentanti dell’Ats 22 – Investire nella mediazione linguistico culturale significa promuovere un’istruzione che valorizza ogni individuo e che prepara i giovani a diventare cittadini responsabili e rispettosi delle leggi. È un impegno difficile, che tuttavia riflette la nostra visione di una società giusta, dove chi dimostra impegno e volontà di integrarsi trova il sostegno necessario per riuscire».

 

Oltre alla novità rappresentata dalla mediazione linguistico-culturale, l’Ats 22 ha scelto contestualmente di confermare la presenza di un centro di ascolto all’interno delle scuole di competenza.

Massimiliano Brugni

 

Grazie alla collaborazione dell’associazione Formamentis, minori, insegnanti e genitori potranno nuovamente contare sulla competenza di professioniste dedite all’ascolto ed al supporto psicologico ed educativo, nell’ambito di un percorso che mira a rispondere con efficacia alle esigenze psicologiche e sociali espresse dalle nuove generazioni.

 

Tutti gli interventi sono sviluppati con modalità differenti a seconda dell’ordine e grado delle scuole, e quindi dell’età degli alunni coinvolti. Nelle scuole primarie, ad esempio, un’attenzione particolare è rivolta all’osservazione e all’intervento in classe. Nelle scuole secondarie, invece, la considerazione specifica è destinata ai piccoli gruppi, come disegni e collage, per aiutare gli e le studenti a esprimersi, imparando a riconoscere le proprie emozioni.

 

Oltre ad assistere i giovani, ma anche i loro genitori, nelle dinamiche interpersonali, con un focus particolare su problematiche come il bullismo o l’emarginazione, il centro di ascolto si occupa anche di interventi di emergenza, necessari per arginare in modo tempestivo le difficoltà dei ragazzi, di una classe o di un nucleo familiare che potrebbero sfociare rapidamente in situazioni più gravi o pericolose.

 

«Trovare risposte univoche e definitive a questo genere di disagio non è né immediato e né semplice, e qualsiasi tentativo di risposta rende indispensabile la creazione di una rete di supporto che coinvolga una pluralità di realtà del territorio – afferma il vicesindaco Brugnitra cui i servizi sociali e la scuola, che rappresenta la prima, e più importante, agenzia educativa.

 

Il nostro centro ormai è diventato un punto di riferimento per la comunità locale, perché con passione e professionalità accoglie le sfide di un mondo in evoluzione, cercando di accompagnare insegnanti, genitori, ragazze e ragazzi nella creazione di un ecosistema di benessere.

 

L’obiettivo è prendersi cura delle difficoltà di oggi, così da prevenire disagi strutturali nel lungo termine, rendendo l’ambiente scolastico un luogo realmente inclusivo, uno spazio che sia di massimo supporto allo sviluppo delle ragazze e dei ragazzi».

 

 


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