di Luca Capponi
La sua particolare vicenda artistica è ben legata alla storia degli 883, il duo che lo vedeva in coppia in Max Pezzali e che, all’inizio degli anni ’90, portò una ventata di freschezza nell’imbalsamato mondo del pop italiano. Sfornando successi, scalando le classifiche e ridefinendo un immaginario. Ancorandosi con forza ai ricordi, superando il tempo, restando vivo grazie ad un’avventura indimenticabile.
Apparso, sparito per decenni e poi tornato, Mauro Repetto è un’icona della musica, che suo malgrado ha fatto la storia. E che sta ancora cercando il suo personale uomo ragno. In attesa della serie tv che ne racconterà le gesta, in arrivo ad ottobre su Sky per la regia di Sidney Sibilia, ecco che il buon Repetto torna sui palchi teatrali a narrare la sua versione della storia degli 883, che fondò insieme all’amico Pezzali prima di uscirne nel corso del 1994.
Lo spettacolo si intitola “Alla ricerca dell’uomo ragno” seguendo l’onda del loro più grande successo “Hanno ucciso l’uomo ragno” e, dopo lo start nella sua città natale Pavia, che avverrà l’11 ottobre proprio in contemporanea con la serie, arriverà anche tra le cento torri. L’appuntamento è per il 18 gennaio al teatro Ventidio Basso con un one man show che mescola musica, fumetti, comicità e nostalgia canaglia, in pieno stile 883 delle origini.
Scritto e diretto da Stefano Salvati e da Maurizio Colombi, la narrazione vola a metà tra realtà e finzione, tra autobiografia e aneddoti, tra salti indietro nel tempo e hit che hanno segnato una generazione, tutto proiettato sugli schermi con effettivi visivi e personaggi che prenderanno vita, da Claudio Cecchetto a Fiorello, da Jovanotti a Gerry Scotti.
Istantanee intramontabili di un periodo magico.
«Dopo il grande riscontro e affetto del pubblico ricevuto alle anteprime del tour in primavera, parto per questa avventura con grande entusiasmo – spiega Repetto -. Il paesaggio più bello del mondo è un teatro pieno di persone che vibrano con te in una dimensione talmente intima da sentire il profumo delle signore in prima fila e in una dimensione talmente universale da avere tre generazioni che cantano e ballano insieme a me. Nello spettacolo ripercorrerò il mio viaggio musicale da rap su mangiacassette a canzoni ballate da tre generazioni, da Pavia a New York, facendomi aiutare dal disc jockey e miglior compagno di viaggio possibile, l’Uomo Ragno…perché Peter Parker, come me, potrebbe essere di Pavia anche se ha passato molto tempo a New York…».
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