di Pier Paolo Flammini
San Benedetto protagonista nella trasmissione di Rai Uno “Linea Blu Discovery“, andata in onda nel primo pomeriggio di sabato 21 settembre. Assieme alla città marchigiana, seguita dal giornalista Fabio Gallo, la trasmissione si è interessata a un’altra città marinata, Bagnara Calabra, con l’inviata Giulia Capocchi.
Il “viaggio” a San Benedetto ha attraversato aspetti storici legati alla marineria e anche al turismo, iniziando con le parole dello storico e direttore dell’Archivio Storico Comunale Giuseppe Merlini, il quale ha ricostruito l’evoluzione della marineria sambenedettese e del turismo dal vecchio borgo marinaro all’attuale città. Fabio Gallo ha spiegato come la città abbia raggiunto «l’apice della marineria raggiunge il suo apice tra gli Anni ’60 e ’70, quando vantava il primato italiano per il pescato, primato perso anche se vanta ancora un ruolo importante».
Gallo ha poi intervistato Pietro Ricci, marittimo sambenedettese della Federpesca: «Oggi sono rimaste attive 40 barche a strascico, 8 volanti e 2 lampare. Siamo molto al di sotto dei tempi d’oro, tuttavia a livello commerciale la facciamo ancora da padroni nel Centro Italia, con un fatturato di circa 10 milioni di euro all’interno del Mercato Ittico. Il mare è un piccolo tesoro che va gestito meglio, ma un problema notevole è che mentre da questa parte dell’Adriatico si pesca meno, i paesi dall’altra parte pescano di più», riducendo, così, l’effetto delle restrizioni che si hanno in Italia.
Dopo un viaggio nella passeggiata del Molo Sud, si è andati alla scoperta anche della cucina sambenedettese con lo chef Federico Palestini, è stato quindi ascoltato Federico Bigoni della Federpesca: «Questo è un mondo altamente specializzato, una pesca industriale che era diventata oceanica, si stava fuori il tempo di riempire le stive, poi si tornava in Italia e si tornava di nuovo. La nostra flotta di pesca oceanica è stata tra le più grandi d’Europa. Abbiamo grandi professionalità ancora esprimibili, che possono essere integrate con paesi che non hanno lo stesso nostro know how. Quel che mi manca della pesca di un tempo, anche quella oceanica, è che si creava un bel rapporto nell’equipaggio, perché si stava davvero tutti nella stessa barca, vicino all’elemento mare che è amico ma anche pericoloso, e questo creava la solidarietà all’interno della nave, e tutti si lavorava per un unico obiettivo».
Infine una visita al Museo Ittico “Augusto Capriotti” definito punto di riferimento per chi vuole conoscere il mare. Alessandro Blasetti curatore museale, ha dichiarato: «Questo museo è nato per iniziativa dei pescatori sambenedettesi negli anni ’50 perché si erano resi conto che spesso chi veniva al Mercato Ittico da altre città del Nord e del Centro non capiva i nomi dei pesci dato dai sambenedettesi, e allora in queste stanze venivano assegnati i nomi scientifici in modo che fossero un elemento di confronto oltre che conoscenza».
Dopo l’interludio dei “Dualmente Live”, con Domenico Malatesta e Romolo Talamonti che hanno suonato in Piazza Giorgini la canzone popolare “Nuttate de Lune”, è intervenuta Francesca Biondo, direttrice Federpesca, la quale ha anche parlato del futuro del settore: «C’è bisogno di personalità che consentano ai giovani di studiare e aggiornare periodicamente i lavoratori, perché siamo convinti che il settore abbia voglia di rinnovare le competenze, e per questo lavoriamo con le scuole professionali. Quest’anno grazie alla collaborazione del Ministero dell’Agricoltura con l’Università Politecnica delle Marche partirà una laurea triennale per formare una nuova classe di imprenditori nella gestione della risorsa ittica».
Infine, sul tema della sicurezza in mare, è stata intervistata la comandante della capitaneria di Porto di San Benedetto che ha parlato della sicurezza in mare Alessandra Di Maglio.
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