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Ponte sull’Ancaranese, Bochicchio: «Doppio senso nella parte in cemento, in 7 metri si può fare»

CASTEL DI LAMA - Il primo cittadino ha visionato tutti i documenti che hanno portato all'interdizione alla viabilità della parte in muratura dell'infrastruttura, causando notevoli disagi a residenti e attività commerciali che insistono nei comuni limitrofi. «Discrasie tra relazioni tecniche e ordinanza di chiusura, ho chiesto spiegazioni a tutte le autorità coinvolte. Negli atti, le anomalie rilevate risultano "errore strumentale"»
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di Maria Grazia Lappa

 

Ponte Ancaranese sul Tronto chiuso polemiche e mille disagi. In una situazione tutt’altro che semplice si inserisce l’intervento del sindaco di Castel di Lama Mauro Bochicchio, che ha scritto alla Provincia di Teramo, di Ascoli, al Prefetto di Teramo e di Ascoli e ai sindaci,  di Ascoli e dei Comuni della Vallata, coinvolti per chiedere chiarimenti in merito all’ordinanza di chiusura del ponte in muratura.

 

La chiusura ha elevato un muro tra le due regioni e sta causando numerosi problemi non solo agli automobilisti, ma anche ai commercianti e alle aziende del luogo. Il primo cittadino ha precisato che la lettera è scaturita dopo la consultazione della documentazione tecnica ricevuta il 20 settembre.

 

«Dalla chiusura del ponte – dichiara il sindaco Bochicchio – tutti ci chiediamo perché sia così complesso trasformare un ponte largo 7 metri a doppio senso, quando nel territorio di Spinetoli ne esiste uno largo 5,8 metri a doppio senso.

Lo scorso 11 agosto ho fatto una richiesta di accesso agli atti per capire perché è stato chiuso il ponte ed ho scoperto che un monitoraggio, pensato per poter continuare a transitare in sicurezza su quello in mattoni e programmare la trasformazione di quello in cemento a doppio senso, ha invece portato alla chiusura del ponte sulla base delle misure anomale di uno dei 24 sensori installati che gli stessi tecnici reputano sia un “errore strumentale”.

Alla luce di questo risultato – prosegue il sindaco – discrasie tra relazioni tecniche ed ordinanza di chiusura ho chiesto spiegazioni a tutte le autorità coinvolte».

 

«L’ordinanza dell’8 agosto a firma del dirigente dell’Area 3 della Provincia di Teramo sta creando evidenti disagi – prosegue il sindaco – non solo agli abitanti di Castel di Lama ed Ancarano, ma anche alle attività commerciali e industriali del territorio compreso tra Ascoli Piceno e Spinetoli ed alle popolazioni che si affacciano lungo la strada Salaria (Spinetoli, Colli del Tronto, Castorano) costrette a dover subire l’aumento del traffico e dell’inquinamento all’interno dei centri abitati.

Giornalmente – è ancora Bochicchio che parla – vengo contatto da cittadini e commercianti desiderosi di sapere quando sarà riaperto il ponte o almeno verrà istituito il doppio senso sul parallelo ponte in cemento.

A tutti dico di armarsi di pazienza perché la soluzione esiste, ma richiede mesi. Allo scopo di fornire ogni migliore e più approfondita informazione alla popolazione, l’ 11 agosto ho inoltrato alla Provincia di Teramo formale istanza di accesso agli atti a tutta la documentazione tecnica a supporto dell’ordinanza e di quella relativa al periodo 2018/2024, ovvero da quando si è avviata l’attività di ispezione e monitoraggio del ponte.

Solo il 20 settembre sono riuscito a farmi un’idea che va oltre la valutazione puramente estetica del ponte e che certamente non pare essere così rassicurante. A giugno 2018 sono state svolte delle prove di carico sul ponte precedute da ispezioni visive condotte seguendo le schede del manuale per la valutazione dello Stato dei Ponti».

 

Il sindaco di Castel di Lama Mauro Bochicchio

Nella lettera il sindaco, da buon ingegnere, si sofferma su tutti gli aspetti tecnici, che mette sotto la lente di ingrandimento: «Ora, quello che più sorprende in questa vicenda è che mentre due relazioni tecniche (di cui la seconda consegnata proprio l’8 agosto) affermano per ben due volte che il monitoraggio permetta la continuità di utilizzo in sicurezza del ponte in muratura nelle more della realizzazione di alcuni interventi sul ponte, nello stesso giorno la provincia di Teramo, ricevendo la stessa relazione, interrompa il traffico sul ponte in muratura “a causa di un comportamento anomalo dell’inclinometro denominato e 16 installato in corrispondenza della quinta campata”, quando nella stessa relazione si afferma chiaramente che “l’installatore ritiene si tratti di errore strumentale” ed il monitoraggio in atto da febbraio 2023 non rileva altre anomalie.

Insomma – sono ancora le parole del sindaco – un monitoraggio programmato con l’intento di tenere il ponte aperto in sicurezza e consentire di programmare gli interventi per rendere il ponte in cemento a doppio senso e minimizzare così i disagi per il territorio, ha prodotto un effetto opposto, senza che gli stessi tecnici ne evidenziassero la necessità e l’urgenza della chiusura.

Alla luce delle evidenti discrasie tra le relazioni tecniche e l’ordinanza 31 dell’8 agosto ritengo doveroso che sia fatta chiarezza allo scopo di rassicurare tutte le comunità coinvolte da questi disagi, che si stia seguendo la strada migliore per coniugare sicurezza ed esigenze del territorio.

Gli interventi che si stanno per mettere in atto tra l’altro sono percepiti dall’opinione pubblica come caratterizzati da una lentezza difficilmente comprensibile.

Allo scopo invito tutte le autorità coinvolte nella trasformazione del ponte in cemento a doppio senso a comunicare un cronoprogramma delle attività e ad informare costantemente sul rispetto dello stesso in maniera che sia chiaro a tutti che si sta facendo il massimo sforzo per ridurre i disagi sul territorio.

Non è infatti semplice spiegare ai cittadini che si è chiuso un ponte in un giorno, ma non si è in grado di trasformare un ponte largo 7 metri a doppio senso in un mese e mezzo, soprattutto quando nel territorio di Spinetoli un ponte largo 5,8 metri senza guardrail viene percorso da sempre a doppio senso.

Penso – conclude il sindaco Bochicchio – che sia chiaro a tutti che da questa vicenda tutte le istituzioni statali coinvolte (che in parte anche io rappresento) non stiano dando prova di grande efficienza e sinceramente mi piacerebbe che ci fosse un  deciso cambio di passo o almeno che fosse data contezza di modalità, tempi e motivazione degli interventi».

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