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Samb: male gli attaccanti, Pezzola e Gennari non affondano, Baldassi lancio d’oro

SERIE D - Le pagelle di Notaresco-Samb 1-1
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Kerjota e Eusepi – foto US Sambenedettese

 

ORSINI 6 – Subisce un gol sul suo palo con un tiro scagliato con forza da pochi metri, non ce la sentiamo di colpevolizzarlo. Risponde alla grande con un tuffo plastico, gioca molto bene il pallone coi piedi.

 

CHIATANTE 5 – Si fa scappare Quacquarelli (non l’ultimo arrivato…) in occasione del gol, rimedia invece con un recupero in extremis sull’altra grande occasione dei padroni di casa. In avanti si nota per una sola incursione nel primo tempo e un potenziale fallo da rigore subito e non rilevato. C’è un problema: non funziona l’asse con Kerjota che però abbandona spesso la fascia lasciandogli il compito di coprirla tutta. Non si sa ancora se il tutto avviene per scelta o per casualità.

 

PEZZOLA 6,5 – Se la Samb resta a galla, il merito è della coppia di difensori centrali che chiude tutti gli spazi tanto che le occasioni per il Notaresco restano pochissime.

 

GENNARI 6,5 – Discorso fatto per Pezzola, con l’aggiunta che capisce come marcare il promettentissimo Sall (classe 2005, capace di fare reparto da solo): la mette fisico contro fisico, riuscendo a sterilizzarlo.

 

BOUAH 5 – Troppo acerbo, dispiace assegnargli una insufficienza perché gli va data l’occasione per mettersi in mostra nuovamente, magari un poco per volta. Parte invece titolare e nei primi minuti non trova i tempi di gioco lasciando un paio di volte libero al cross Braccia, e infatti da lì nasce il gol. Fatica ad appoggiare Battista e sbaglia persino alcune rimesse laterali. Un evidente errore preferirlo a Orfano, pagato a caro prezzo.

 

CANDELLORI 5 – Dopo tre partite alla ricerca di una assetto di centrocampo privo del play maker di Guadalupi, appare chiaro che la disposizione di tre centrocampisti senza le caratteristiche di Guadalupi sia stata controproducente. Candellori ne ha fatto le spese più degli altri. Non gli riesce di dettare il passaggio, di dare i tempi di gioco, e si limita alla fase difensiva.

 

D’ERAMO 5 – Stesso discorso fatto per Candellori, ha caratteristiche di rottura del gioco che torneranno molto utili mentre se gli si chiede anche di giocare per vie verticali considerando la sua posizione in campo, allora emergono delle difficoltà.

 

PAOLINI 6 – Ci mette l’anima e il cuore, a differenza dei compagni di reparto tenta di cucire l’azione appoggiando il gioco d’attacco e si proietta spesso oltre la linea difensiva, non trovando però nessuno che ne intuisce i tempi di gioco.

 

BATTISTA 5 – Solo una volta riesce a liberarsi della marcatura e arrivare sul fondo, per il resto il suo solito gioco, spesso efficace in passato, consta di un rientro sul destro ma a Notaresco non ha mai trovato il modo di effettuare un cross che potesse mettere in difficoltà la difesa di casa.

 

KERJOTA 5 – Le sue qualità tecniche restano indiscutibili ma tatticamente non si capisce bene che tipo di movimenti faccia, accentrandosi fino a cercare lo scambio con Battista e svuotando non solo la corsia destra, ma anche l’area di rigore in caso di ingresso in area o traversone. Ha la classe per fare la differenza e bisogna trovare il modo di fargliela fare, attraverso un gioco più veloce e con l’appoggio di terzini capaci di affiancarlo, cosa che ci sembra nelle caratteristiche di Orfano. Con il 4-2-3-1 è stato schierato trequartista, un po’ a sorpresa e con risultati persino peggiori.

 

EUSEPI 6 – Il rigore realizzato con grande freddezza, il secondo consecutivo, gli vale una sufficienza per il resto non dimostrata in campo. Al momento è sulle sue doti e qualità che occorre lavorare maggiormente: non va in profondità, non viene di fatto servito palla a terra per proteggere e allargare (lo ha fatto bene una sola volta, per Chiatante). I due esterni restano “esterni” e non svolgono mai il ruolo di seconda punta. Nell’unica occasione (tra molte virgolette) avuta colpisce malamente di testa. Palladini deve comprendere in che modo può aiutare al meglio la squadra, e certo anche la squadra deve aiutare lui (oggi zero cross dal fondo).

 

BALDASSI 6,5 – Non ha l’impatto positivo mostrato contro la Recanatese, ma va detto che appena la Samb è passata al 4-2-3-1 eliminando l’equivoco dei tre centrocampisti-incontristi (ne bastano solo due e si è visto) l’andamento della partita è cambiato, pur senza portare al tiro nessun giocatore. Dopo la buona prestazione contro la Recanatese ce lo aspettavamo subito trequartista, invece è andato sulla destra dove ha un po’ stentato all’inizio. Suo però il gran colpo che ha sortito il pareggio: dribbling a rientrare e lancio millimetrico di 50 metri. Mezzo punto in più.

 

FABBRINI 6 – Stava giocando molto bene, rendendosi immarcabile e scaraventando in area diversi palloni, anche se spesso dalla trequarti. Purtroppo è uscito con una fasciatura alla coscia, la speranza è che non sia nulla di troppo grave perché ha dimostrato di essere un giocatore utile alla causa.

 

MORETTI 6,5 – La difesa del Notaresco pratica un fuorigioco altissimo, così, assieme a Baldassi, l’ha superata con un lancio a scavalcare dove è stato prontissimo a catapultarsi, guadagnando il rigore del pareggio.

 

LONARDO s.v. Pochi minuti per lui. Certo a vedere Sall, 2005 del Notaresco, fa venire un pensierino sul suo impiego.

 

PALLADINI 5 – Crediamo che queste prime tre partite abbiano dato due risposte, e non sono poche. La prima, riguarda il tentativo di non azzardare troppo, come fatto oggi con il lancio di Bouah titolare. La seconda, la scarsa resa di un centrocampo tutto corsa e poca geometria. Si dirà che con il rientro di Guadalupi le geometrie e una più veloce circolazione del pallone dovrebbero arrivare, il che è possibile, ma in sua assenza questo ci sembra un insegnamento iniziale da prendere in considerazione.

 

Contro L’Aquila probabilmente si vedrà una Samb diversa, in una partita che può riscattare quella di Notaresco, dove pure è arrivato un pareggio che fa riflettere sulle qualità potenziali di una squadra capace di non affondare in una giornata così negativa.  Tanti gli elementi da tenere sotto osservazione: la gestione di Eusepi, lo strano impiego di Kerjota, l’integrazione di esterni d’attacco con le sovrapposizioni dei terzini, una circolazione del pallone più veloce.

 

 

 

 


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