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Poggio di Bretta, residenti spazzini volontari contro degrado e inciviltà

ASCOLI - Il secondo chilometro della strada provinciale Ripaberarda ripulito, su entrambi i lati della carreggiata, da un gruppo di improvvisati operatori ecologici volontari. La lodevole iniziativa spontanea di alcuni paesani riproposta a un anno di distanza dalla prima. Un gesto da emulare
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di Walter Luzi

 

Poggio di Bretta, il ritorno dei netturbini volontari. A distanza di un anno si è replicata la pulizia di un lungo tratto della strada provinciale Ripaberarda.

Volontari poggesi all’opera

 

Volontariato puro il loro. Una lezione di impegno civico per tutti. Un impegno che si rinnova con entusiasmo, dunque, dopo l’esordio di un anno fa, che poteva apparire anche solo un’azione dimostrativa, occasionale ed estemporanea. Destinata, comunque, a finire lì. Una sorta di provocazione verso gli enti preposti, a corto cronico di fondi, uomini e mezzi anche solo per salvaguardare, un po’ dovunque, almeno, il decoro. E uno schiaffo morale al folto esercito di incivili che proprio non ce la fanno a non abbandonare per la strada di tutto. Spesso e volentieri gettando ogni cosa anche dai finestrini delle auto in corsa.

 

Una moltitudine di zozzoni, meglio qualificabile anche con un altro sostantivo facente rima, che potrebbero costituire il famoso anello mancante nella catena evolutiva della specie (cosiddetta umana) a lungo cercato da scienziati e studiosi. E invece no. Il drappello autoconvocato di valorosi paesani, con attrezzi e carriole proprie, si è rimesso in movimento sotto il sole tornato benevolmente a picchiare per l’occasione. Un’altra sudata. Ma vuoi mettere la soddisfazione.

Oggetti…smarriti

 

Gli attestati di solidarietà e i complimenti da parte di tanti automobilisti di passaggio sono piovuti copiosi dai finestrini. L’auspicio è che il prossimo anno qualcuno di loro passi dall’elogio, pur gradito, alla pratica diretta, venendo a dare, più concretamente, anche una mano. Quest’anno infatti al gruppetto di irriducibili che decisero di rimboccarsi le maniche la scorsa estate, Alberto, Guido, Massimo, Vittorio e Giorgio con si sono aggiunti altri due improvvisati operatori ecologici volontari: Luca e Quirino. L’unione fa la forza.

 

Il tratto individuato come più bisognoso di una bella ripulita su entrambi i lati è stato stavolta il secondo chilometro che finisce proprio all’altezza del bivio per il cimitero. Sono occorsi anche stavolta decine di sacchi grandi neri per i rifiuti generici indifferenziati, e per gli altri, per lo più plastica, soggetti a raccolta differenziata. Anche se, con una punta di humor inglese, i nostri eroi hanno preferito ribattezzare la raccolta,  più genericamente, di…“oggetti smarriti”.

Ma i volontari poggesi hanno ripulito anche gli argini della carreggiata dai rovi e le banchine dal terriccio depositato dalle recenti e abbondanti piogge. Una volta provvedevano i cantonieri a tenere pulite,  palmo a palmo, le strade, e a ripulirne accuratamente caditoie e chiusini di convogliamento delle acque prima dell’arrivo delle piogge. Altri tempi. Oggi, più modernamente e meno dispendiosamente, basta lanciare, più o meno fondati e tempestivi, solo multicolori allerta meteo. Aspettando la prossima alluvione.


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