di Maria Nerina Galiè
Acqua giallastra da alcuni rubinetti dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli, nei primi giorni di questa settimana. Ed è scattata la segnalazione ai sindacalisti – con tanto di campione di liquido – e che subito, come rientra nei loro compiti, si sono attivati.
Ma la questione è nota ai responsabili della struttura ospedaliera che hanno dato indicazione di tenere aperti i rubinetti per almeno 15 minuti, fino a che l’acqua non riprenda la sua trasparenza.
Il fatto ha suscitato una comprensibile preoccupazione tra i dipendenti, ma c’è una spiegazione e non è a rischio la potabilità: proprio lunedì scorso, 23 settembre, l’impianto idrico è stato oggetto di una manutenzione straordinaria da parte dell’ufficio tecnico, e che ha previsto un aumento della temperatura e un delle dosi di biocidi, al fine di prevenire la diffusione di batteri e favorire la pulizia profonda delle tubature.
L’operazione ha provocato lo scioglimento del biofilm che si deposita nelle tubature e questo ha dato il colore giallastro all’acqua. L’impianto idrico del “Mazzoni”, non è a presa diretta. Si avvale cisterne sottoposte a continui controlli come di legge. Periodicamente si praticano trattamenti più aggressivi. La fuoriuscita dell’acqua per una mezz’ora permette a questa di depurarsi dai residui.
Tuttavia, sempre in ragione di protocolli preventivi contro la legionella adottati dall’Ast Picena da anni, la direzione ospedaliera ha emanato un ordine di servizio agli addetti alle pulizie. E cioè di tenere aperti tutti i giorni i rubinetti di stanze e ambulatori per qualche minuto, con particolare riguardo per i locali rimasti da più tempo inutilizzati.
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