di Pier Paolo Flammini
Allenamento a porte chiuse al “Riviera delle Palme”, per la prima volta durante la gestione Massi: scelta a nostro parere accorta, perché il fattore campo va sfruttato pienamente, calcando almeno prima dell’incontro casalingo l’erba dello stadio di casa (a proposito: il manto erboso non sarà ancora al top, ma la qualità sarà sicuramente adeguata all’incontro).
A porte chiuse e così aumenta l’interesse per capire in che modo si disporrà la Samb nell’incontro con L’Aquila in programma domenica prossima. Sfida che per qualcuno capita a puntino, per altri nel momento sbagliato: gli abruzzesi sono partiti con i favori del pronostico in questo campionato, per molti al pari di Samb e Recanatese, ma da quanto visto in queste prime giornate sono i favoriti d’obbligo, e nel trio iniziale, con la Recanatese attardata, si è inserito anche il Chieti.
Fatto sta che questo propone il calendario e la Samb ci arriva benino sul fronte della classifica (due pareggi esterni, una vittoria interna), malino per il gioco espresso nelle due trasferte, soprattutto quella di Notaresco anche se, va riconosciuto, vi è stata la dote di non scoprire il fianco a troppi contropiede degli avversari in vantaggio fin dalle prime battute. Magra consolazione.
Così nell’allenamento del giovedì si sono viste nuove ipotesi di gioco (clicca qui), da verificare se attuate già domenica o se testate per verificare eventuali modifiche a partita in corso. Vediamo come il paventato 4-2-3-1 in luogo del 4-3-3 può modificare il tipo di gioco della Samb.
PIU’ DIFESA Può sembrare paradossale, ma anche schierando un elemento offensivo in più al posto di un centrocampista, l’assetto difensivo (relativo ai quattro uomini del reparto arretrato) ne viene rafforzato. Questo perché le caratteristiche di Zini e Chiatante appaiono diverse: Zini ha 26 anni, è un giocatore esperto di Serie D, ha una struttura fisica importante (altro 1,85), sembra insomma essere l’elemento adatto per contrastare adeguatamente Giampaolo (e anche le incursioni di Keita), esterno sinistro de L’Aquila, e consentire a Pezzola e Gennari di occuparsi del centravanti Belloni e di coprire anche il temuto lato sinistro, dove gioca Banegas, autore già di tre centri e giocatore a tratti inarrestabile in questo campionato.
PIU’ ATTACCO L’abituale tridente vedrebbe la presenza di Kerjota a destra, Eusepi al centro con l’ingresso di Baldassi a sinistra: l’ex Ischia ha destato ottime impressioni nei pochi minuti di gioco fin qui disputati (suo il lancio perfetto che ha consentito a Moretti di guadagnare il rigore a Notaresco, ma non solo) e si è guadagnato la possibilità di esordire dal primo minuto in campionato. Inoltre, crediamo, venga anche valutato più adatto a coprire la fascia di quanto sia nelle corde di Battista, esterno in qualche modo più puro, e aiutare Orfano nel contenimento del citato Banegas. Insomma un 4-2-3-1 che in fase difensiva dovrà trasformarsi nel 4-4-2 o, meglio ancora, 4-5-1, con la complicità di Kerjota e Lonardo.
Sarebbe proprio Lonardo, nel caso in cui venga preferito, l’elemento fondamentale del nuovo assetto. Il punto di equilibrio o disequilibrio della Samb. Restando al comparto offensivo, non c’è dubbio che la mossa (inserimento di Zini per l’under 2005 Chiatante e quindi Lonardo, altro 2005, per Paolini) punti a rafforzare l’attacco per evitare la solitudine di Eusepi a centro area. Un anno fa Lonardo ha giocato appena 195 minuti tra campionato, Coppa e play off, per 13 presenze (11 in campionato). Ha giocato titolare solo all’ultima, nella finale play off a L’Aquila, in coppia con Tomassini e con gli esterni Battista e Senigagliesi, con mister Mancinelli in panchina, attuale “secondo” di Palladini.
SCOMMESSA CENTROCAMPO Nei due spezzoni contro Recanatese e Notaresco la Samb ha giocato molto meglio col 4-2-3-1 che col 4-3-3, anche se il trio di centrocampo era in qualche modo “spurio”, con tre incontristi-mezzali e senza regista. Il ritorno di Guadalupi, di per sé, presenta una squadra diversa almeno a livello di ordine e di giro palla. Abbinare a questa novità quella ulteriore del doppio mediano, è di per sé una scommessa. Guadalupi (bravo su punizione e nei tiri da fuori area) lo scorso anno ha giocato molto anche col 3-5-2, con Prosperi a Vastogirardi era il faro del 3-4-3. Adesso si chiede a Candellori di svolgere la fase difensiva, e a Guadalupi di impostare.
Torniamo a Lonardo: non va caricato di pressioni ma la sua funzione sarà fondamentale. L’Aquila ha come regista l’aquilano di nascita Del Pinto, gioca con Misuraca e oltre Keita ha anche Giandonato pronto a entrare: ad esclusione di Keita (classe 1996), giocatori di 33-34 anni. Lonardo dovrà oscillare tra il fare la seconda punta e l’incursore tra le linee, limitando la libertà di azione di Del Pinto. Gran parte delle fortune o delle sfortune dell’incontro, tra l’una e l’altra parte, passano da qui.
CAMBI IN CORSA Per Lonardo (sotto osservazione anche di Fiorentina e Cremonese) non è la partita della vita, perché gliene auguriamo ben delle altre, ma sicuramente una prova importante per questo campionato. D’altronde Palladini vinse l’ultima volta a San Benedetto avendo titolare Sorrentino, allora under, centravanti. Non è neanche escluso che si preferisca iniziare col 4-3-3 schierando Tourè. Non è escluso che il franco-guineano possa subentrare allo stesso Lonardo a gara in corso. Per il resto, assente Fabbrini, ci sono Battista e Moretti per variazioni offensive, mentre a centrocampo la panchina non manca, con Paolini, D’Eramo e Lulli che consentirebbero notevoli possibilità di variazione.
ARBITRO Sarà Dario Acquafredda di Molfetta, assistenti Christian Giannetti di Firenze e Marco Alfieri di Prato. Acquafredda è un arbitro molto esperto per la categoria: ha diretto 64 partite in Serie D, con 269 ammonizioni, 10 espulsioni per doppia ammonizione, 12 espulsioni, 35 rigori. Quest’anno ha arbitrato Piacenza-Corticella nel girone D della Serie D, terminata col risultato di 2-0.
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