ORSINI 6 Un’altra giornata dove fa quasi del tutto lo spettatore. Deve intervenire solo in qualche uscita e in un debole tiro di Mantini.
ZINI 7 Giampaolo finisce nell’elenco di “Chi lo ha visto” ma il difensore, all’esordio da titolare, si preoccupa anche di appoggiare l’azione offensiva e nel primo tempo arriva spesso sulla trequarti per crossare e proporsi. Più diligente nella ripresa, quando resta in difesa, ma non c’era bisogno di attaccare. Maglia da titolare quasi obbligata.
PEZZOLA 7 Qualche piccola incertezza nel primo quarto d’ora fa pensare che non sia il solito gladiatore, invece le sbavature erano un passaggio momentaneo. Torna imbattibile, cancella Belloni con la complicità di Gennari, si prodiga anche in alcune proiezioni più offensive che dimostrano ancora una volta la sua forza fisica prorompente.
GENNARI 7 Non sbaglia un colpo, un movimento. Il temuto attacco aquilano diventa piccolo piccolo. Col gemello Pezzola si confermano una coppia fortissima e già affiatata, come se giocassero assieme da sempre.
ORFANO 7 Banegas chi? L’under tenuto in panchina a Notaresco conferma le sue notevoli qualità nella partita che per lui doveva essere la più difficile, avendo il fortissimo attaccante argentino di fronte. Infatti è costretto quasi subito a ricorrere all’ammonizione per evitare una sua accelerata al limite dell’area. Il giallo poteva pesare ma da quel momento è bravissimo a non rischiare nulla oltre che ad aiutare l’azione di Baldassi. L’inserimento di Zini che va a formare una linea difensiva a tre nel caso di azioni offensive lo agevola nel proporsi bene in fase offensiva.
CANDELLORI 7 Sradica palloni dai piedi degli avversari e poi riparte come un ossesso avviando l’azione per vie verticali. Fa venire il mal di testa a Keita e Del Pinto con il suo pressing fisico efficace. Oltre Lonardo era lui l’osservato speciale perché era l’uomo deputato a far più “legna” in un centrocampo a due anziché tre. C’è riuscito alla perfezione. Barellino.
GUADALUPI 7,5 Ma che c’entra con la Serie D, verrebbe da dire: è un regista ma ha colpi da rifinitore per impostare l’azione, con capacità di smarcarsi e di smarcare mai banale. Da antologia l’azione che porta al gol del vantaggio di Baldassi, con suo assist finale. Le prime tre partite senza di lui si è vista un’altra squadra, ma con l’Atletico Ascoli in Coppa non aveva giocato a questi livelli. L’importante sarà ripetersi.
KERJOTA 8,5 Un gol, tre assist, quasi un assist nella giocata “magica” che libera Guadalupi per il gol di Baldassi, un’ammonizione procurata fondamentale (su Mantini, poi espulso per doppio giallo). E fosse solo questo! Fin dalle prime battute si mostra vivacissimo, non eccede nello svariare nella fascia opposta ma si accentra provocando molti problemi con la sua velocità di gambe. Sembra il maggior beneficiario del nuovo assetto tattico. Che duri…
LONARDO 7,5 Un rigore procurato, un gol. Basterebbero questi due fondamentali episodi per descrivere la sua partita, la prima da titolare in campionato (l’altra fu alla finale play off). 280 minuti di gioco complessivi, frazionati in tantissimi spezzoni, e 2 gol per il classe 2005 schierato come sotto punta rispetto a Eusepi. Ma dà un apporto fondamentale all’equilibrio della squadra, va a interrompere la sorgente del gioco aquilano. Può crescere, eccome: ci vuole pazienza ma anche determinazione.
BALDASSI 7,5 La sua rete è un applauso al calcio: tiro di prima di destro e palla infilata sul palo opposto. Dà tanta qualità alla corsia sinistra e la sua intesa con Orfano è eccellente. Cosa volere di più?
EUSEPI 7,5 Prima doppietta e primo gol su azione, anche se facile facile grazie a Re Sabah Kerjota. Terzo rigore realizzato, stavolta meno pesante dei precedenti. Trae grande beneficio dalla presenza di Lonardo, non ha grandi occasioni per concludere ma con le sue sponde crea spazi importanti per i compagni di squadra.
BATTISTA 6,5 Entra a risultato ormai acquisito, ci mette lo zampino nell’azione del quinto gol.
PAOLINI, D’ERAMO, TATARANNI, MORETTI s.v. Entrano quando ormai i giochi sono fatti.
PALLADINI 8,5 L’allenatore sambenedettese dà una dimostrazione di coraggio e di attenzione doppia: non solo l’ingresso obbligato di Guadalupi dopo la squalifica, ma anche un cambio tattico che ha portato a rafforzare l’attacco con l’ingresso di Lonardo e la difesa con quello di Zini. La miscela è un cocktail che manda in confusione Pagliari e i suoi uomini, incapaci di operare variazioni al 4-3-3 impostato inizialmente. In sala stampa Palladini si toglierà anche qualche sassolino dalle scarpe.
C’è da dire che la squadra anche nelle due partite precedenti aveva dato il meglio di sé con il 4-2-3-1. Bisognerà vedere se nelle prossime partite riuscirà a giocare così in scioltezza come oggi o se gli avversari inizieranno a studiare delle contromosse. Certo, la rosa è vasta e le alternative, iniziali o a gara in corso, non mancano. Forse il campionato della Samb è iniziato con questa partita.
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