Variante ProMarche, si va in Consiglio di Stato

L’ad di ProMarche Oreste Aquilone

di Giuseppe Di Marco

La ProMarche ha deciso di proporre appello in Consiglio di Stato per ottenere un riesame nel merito del progetto proposto in variante al Piano regolatore. Variante respinta dal Consiglio comunale.

La vicenda, insomma, approda al tavolo dell’organo di rilievo costituzionale. Una decisione tutto sommato prevedibile, anche perché al progetto è stato riconosciuto un finanziamento Pnrr di 7.485.894 euro, su un investimento complessivo di 18.714.735. Però l’assise ha rigettato la variante nella seduta del 15 giugno, e ha convocato una riunione ad hoc per meglio definire i motivi alla base del diniego. E ora la cooperativa prospetta possibili nuovi sviluppi.

Scrive l’associazione di produttori: «L’atteggiamento adottato sulla vicenda dall’Amministrazione comunale, ad avviso dell’azienda e delle maestranze, non corrisponde all’interesse pubblico che dovrebbe condurre le scelte sulle attività produttive del Comune. Naturalmente. non possiamo nascondere che l’accaduto avrà inevitabili ripercussioni sulla possibilità di percepire il rilevantissimo contributo che ci è stato riconosciuto con fondi del Pnrr e, temiamo, anche ricadute sul piano occupazionale, di cui un domani potremmo essere costretti a chiedere risarcimento nei confronti dell’Amministrazione».

Parole durissime, dette in un contesto quanto mai movimentato. Alcuni giorni fa, infatti, il consigliere Umberto Pasquali ha fatto capire che, se la questione ProMarche venisse ridiscussa in Consiglio, si aprirebbero spiragli per la riappacificazione fra la maggioranza.

La maggioranza, al momento, non pare propensa a ritornare su quanto deliberato in Consiglio comunale.

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