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Piscina e PalaSpeca, l’affondo di Barlocci: «Cooperative, spesi 80 mila euro in più, presento esposto»

SAN BENEDETTO - L'affidamento esterno risulterebbe più costoso del pagamento dei dipendenti comunali e nel frattempo le strutture sono aperte solo con lo spostamento di dipendenti comunali del tutto ignari del funzionamento. Critiche all'assessore allo Sport Campanelli, "invisibile" e al sindaco Spazzafumo: «Deve cambiare in giunta se ci tiene alla città»
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Luciana Barlocci

 

di Pier Paolo Flammini

 

I colpi di coda della mancata approvazione del Bilancio Consolidato, dopo aver investito l’asilo nido “La Mongolfiera”, coinvolgono anche due strutture sportive come il Palazzetto dello Sport “Speca” e la Piscina Comunale “Gregori”. A sollevare il caso, la consigliera comunale di opposizione Luciana Barlocci, la quale, oltre a intervenire in Consiglio Comunale, presenterà un esposto alla Corte dei Conti in merito ad un aggravio di costi per il Comune di San Benedetto di circa 80 mila euro – questa la sua stima – a seguito delle scelte compiute.

 

Cosa è accaduto? Dal mese di settembre 2023 la gestione di PalaSpeca e Piscina comunale viene affidata a delle cooperative, poiché l’Amministrazione Comunale ha «deciso di ridurre i dipendenti a tempo determinato – inizia la consigliera – Nel 2024 si sono già succedute quattro determine per l’affidamento del servizio, le prime due alla cooperativa Picchio poi una terza a Pulchra, che ha lo stesso indirizzo della precedente, e poi di nuovo a Picchio».

 

Questi affidamenti esterni andavano ad assorbire i dipendenti presenti: «Tre persone a tempo determinato per il Palazzetto, due più altre due con orario ridotto e addette solo alla sanificazione per la Piscina». Ma qui arriva il conto: «Al 30 settembre la spesa sostenuta dal Comune di San Benedetto è pari a 190 mila euro, in prospettiva 250 mila in un anno, circa 80 mila euro in più che in precedenza. Chiedo all’invisibile assessore allo Sport e alla giunta come si giustifica un esborso di questo livello. Presenterò un esposto alla Corte dei Conti».

 

Aggiunge: «Il 30 settembre i lavoratori non sono stati neanche avvisati quando è scaduto l’ultimo contratto della cooperative, anche se in precedenza avevano ricevuto rassicurazioni dall’assessore allo Sport Campanelli. So che lunedì la piscina riaprirà ma al PalaSpeca sono intervenuti, per consentire l’apertura, mandando un dipendente comunale con una grave disabilità e una ex cuoca delle mense comunali, che non conoscono assolutamente il funzionamento della struttura. E non ho trovato alcun ordine di servizio di un dirigente che sposta questo personale da una situazione all’altra: è normale questa serie di determine sempre a favore della stessa cooperativa?»

 

«Il PalaSpeca ha due spogliatoi inagibili e venerdì sera si è verificata una situazione indecorosa, per i tanti fruitori: la pugilistica ha dovuto occupare lo stanzino delle donne – e da qui si passa all’attacco politico – L’assessore Campanelli ha la responsabilità di aver affogato completamente lo sport sambenedettese, non bastano i 300 mila euro stanziati per il PalaSpeca che ha bisogno di ben altri interventi, il segretario generale Zanieri ci deve spiegare perché il nostro Comune ricorre con grande facilità alle cooperative per esternalizzare il lavoro. Invece l’Ufficio Sport ha carenza di personale, e con quegli 80 mila euro avremmo potuto assumere lavoratori che avrebbero aiutato l’encomiabile direttore dell’ufficio Sport».

 

«Infine una riflessione politica sulle decisioni del sindaco Spazzafumo: Se va avanti deve rimettere mano alla giunta e affidare incarichi a persone con chiare capacità. Non credo sia fattibile perché altererebbe gli equilibri politici. Dovrebbe rimuovere la Campanelli che è inguardabile e il sindaco deve dimostrare se tiene di più alla sua sedia o a San Benedetto» conclude.


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