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Candellori: «Sono tornato alla Samb per vincere, mi trovo bene nel nuovo modulo»

SERIE D - Il centrocampista ha ritrovato Palladini, Massi e De Angelis, tutti e tre importanti nella fase iniziale della sua carriera: «Il pareggio di Fossombrone fa più male che quello di Notaresco, ma dobbiamo guardare avanti. Bene l'intesa con Guadalupi»
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Candellori in azione nel 2017 con la maglia della Samb in Serie C

 

di Pier Paolo Flammini

 

Storie che si intrecciano e poi tornano al punto di partenza, dieci e più anni dopo. Così potrebbe sintetizzarsi la storia di Kevin Candellori, classe 1996, approdato nuovamente alla Samb dopo la sua prima esperienza in rossoblù a cavallo tra il 2015 e il 2017, tra l’ultima D vinta da Palladini e i due anni di C con lo stesso Palladini, Sanderra, Moriero e Capuano alla guida del club.

 

Candellori, nato a Castorano, dove attualmente vive, ha ritrovato a San Benedetto quello che è stato il suo passato: di Palladini, attuale allenatore della Samb, abbiamo già accennato. Lo fece esordire nei dilettanti e poi tra i professionisti, e lui ripagò con tre marcature (Recanatese in D, Matelica in C, Gubbio in Coppa Italia).

 

Ma c’è anche la famiglia Massi tra passato e presente di Candellori: dopo le giovanili approdò al Porto d’Ascoli, al tempo in Eccellenza, e proprio nella società biancoceleste mosse i suoi primi passi, notato poi da Palladini che lo volle alla Samb per il settore giovanile e la prima squadra poi. Terzo tassello, l’attuale direttore sportivo Stefano De Angelis: dopo la Samb, nel 2018-19, è ripartito dalla Serie D, a Notaresco, chiamato proprio da De Angelis. 37 presenze e 6 marcature nella sua prima stagione da centrocampista titolare, poi, a seguire, De Angelis lo vuole anche al Campobasso: 4 gol nella prima stagione, quando la rimonta molisana verso il primo posto fu fermata dal Covid, 7 nella seconda, a confermare la sua predilizione nel ruolo come mezz’ala di inserimento, e da qui di nuovo Serie C. Da titolare. A Campobasso 1 gol nel primo anno, poi Fidelis Andria (2) e Potenza un anno fa (altri 2). E quindi punto e a capo: di nuovo a San Benedetto, di nuovo Palladini, De Angelis e Massi.

 

«Fa molto più male il pareggio di Fossombrone che a Notaresco, dove siamo riusciti a riprendere la partita – ha dichiarato nel suo intervento nella trasmissione “A Ritmo di Samb” su Vera Tv A Fossombrone dovevamo chiudere la partita ma non siamo stati bravi a farlo. Martedì, alla ripresa degli allenamenti abbiamo parlato della partita e abbiamo capito da soli i nostri errori, ma adesso dobbiamo mettere da parte questi pensieri perché abbiamo altri incontri a cui pensare».

 

«Mi trovo bene anche con il modulo con due centrocampisti, ho già giocato in passato in questo modo, anche se col 4-3-3, nel ruolo di mezzala, sto bene» ha aggiunto in riferimento ai cambiamenti di schema di gioco tra le prime tre giornate e le due successive, dove la Samb ha mostrato una capacità offensiva ben diversa: «Nelle prime partite ho giocato play e quindi ero portato più a coprire la difesa, mentre col ritorno di Guadalupi abbiamo giocato in coppia, e lui stesso me lo dice che se voglio posso andare in area, cosa che mi piace per creare più densità offensiva».

 

Ma se Fossombrone è alle spalle, domenica prossima al “Riviera” arriva una delle squadre indicate come favorite per la testa della classifica, adesso leggermente attardata, come il Roma City degli ex Gianmarco Piccioni, Cristian Barberini e Luca Gelonese: «Domenica prossima sarà una partita dura e scenderemo in campo per fare il meglio, come abbiamo fatto nelle ultime due. Cercheremo di vincere, io e molti miei compagni abbiamo scelto di venire a San Benedetto con questo obiettivo. Quando la scorsa estate c’è stata questa possibilità per me è stata una grande emozione poi rivestire di nuovo questa maglia, con un pubblico eccezionale: come entri in campo col riscaldamento, con tutta quella gente e il boato ti dà una carica immensa, poi quando attacchi sotto la curva ti dà una carica grandissima».

 

 



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