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La magia del Natale già a fine ottobre: maestri artigiani insegnano come fare un presepe da favola

SAN BENEDETTO - In Riviera viene organizzato un corso gratuito promosso da un team d’esperti coordinati dal maestro Roberto Angelini: «Il presepe è un atto di fede. Oltre che sul piano artigianale ed artistico, guardiamo alle nostre opere come un’occasione di evangelizzazione»
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di Marco Braccetti

 

Siamo solo a metà ottobre, ma s’inizia già a respirare aria di Natale in Riviera. Un’aria che alcune persone respirano a pieni polmoni. Sono gli appassionati del Presepe. Per fare una rappresentazione della Natività ricca di dettagli e di scorci particolari, c’è chi inizia a lavorare anche mesi prima del fatidico 25 Dicembre. Per quanti volessero avvicinarsi a quest’arte tradizionale, è in arrivo un’occasione unica, anche perché completamente gratuita. Un corso d’arte presepiale curato da alcuni esperti, coordinati dal maestro Roberto Angelini. L’evento, avrà luogo presso il suggestivo Monastero Santa Speranza delle Monache Clarisse, situato in via Valle d’Oro, 2, zona Ponterotto, San Benedetto del Tronto.

Roberto Angelini con una sua opera presepiale

 

Il corso si svolgerà nei giorni 26 e 27 ottobre, dalle 15 alle 18, ed è pensato per chiunque desideri approfondire le tecniche di costruzione del presepe, con momenti di formazione teorica alternati a laboratori pratici. I partecipanti impareranno a realizzare scenografie, paesaggi e a maneggiare i materiali tradizionali, per ricreare l’atmosfera natalizia nel rispetto della tradizione artistica locale. Al termine del corso, la giornata di domenica culminerà con la celebrazione della Messa alle ore 19, che permetterà ai partecipanti di riflettere sul valore spirituale e culturale di questa antica pratica. Per garantire un’organizzazione ottimale, è richiesta una conferma di partecipazione. Gli interessati possono contattare i numeri: 339-3990624, 328-0285296.

 

Angelini è uno degli artigiani più conosciuti del panorama presepistico rivierasco e, generalmente, espone la sua opera all’interno della chiesa Madonna del Suffragio, cuore del Ponterotto. «Oltre che sul piano artigianale ed artistico, guardiamo alle nostre opere come un’occasione di evangelizzazione per tutte le persone che le visiteranno durante il periodo di Natale – puntualizza l’artigiano -. Ciò che realizziamo, infatti, raffigura in primis la Nascita del Salvatore. Ogni anno lavoriamo con tanta passione e, una volta terminato, ci piacerebbe che lo spettatore, nel guardare il presepe, si commuova. Che sia per lui un’occasione per pensare con amore alla vita di Gesù. I Vangeli sono per noi una fonte importante, cerchiamo di far rivivere la grande storia che, ormai più di 2000 anni fa, ha avuto come sfondo Betlemme».

 

«Per me è un atto di fede – prosegue Angelini – al di là degli aspetti artistici, è un momento di preghiera che mi lega a Dio ed anche a mio padre, il mio primo maestro». Va detto che, periodicamente, nelle cronache spuntano polemiche sulla presunta inutilità del fare il presepe nella società contemporanea. Idee che Angelini rigetta completamente: «Personalmente non seguo queste polemiche, per evitarmi dei dispiaceri. Il presepe è una tradizione più che consolidata nel nostro Paese e non vedo perché debba essere messa in discussione».

 

Insomma: le tradizioni non si discutono, ma si tramandano.


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