Ascoli, il periodo da incubo prosegue: lo staff opta per doppie sedute fino alla trasferta di Pineto

Domenico Di Carlo durante il match contro il Perugia (foto Ascoli Calcio)

di Salvatore Mastropietro

Se n’è andato il primo quarto di campionato e l’Ascoli si trova in una situazione – di classifica e non solo – che probabilmente anche i più pessimisti durante l’estate facevano fatica a immaginare. Il quarto ko consecutivo arrivato ieri contro il Perugia ha acuito ancora di più uno stato di crisi da cui uscire sarà tutt’altro che semplice.

Mister Domenico Di Carlo, nonostante il sano realismo che gli impone di pensare alla salvezza, continua a dichiarare che un risultato positivo aiuterebbe a cambiare rotta, ma deve allo stesso tempo fare i conti con un organico, quello costruito in estate dal direttore sportivo Emanuele Righi (ormai comprensibilmente nel mirino della tifoseria assieme a dirigenza e proprietà), che presenta delle lacune a cui sarà difficile porre rimedio. E la domanda sorge spontanea: è questa rosa adatta a un campionato di C? Sui social e in città, è oggi tempo di sfoghi e processi, mentre la società si rifugia dietro al silenzio: meglio così, verrebbe da dire, se l’alternativa è quella di richiamare “carri dei vincitori” come fatto all’indomani del ko di Terni.

Recuperare una mentalità da salvezza vuol dire necessariamente tornare a fare punti. La trasferta di domenica prossima (ore 17,30) sul campo del Pineto sarà un match salvezza in piena regola. Fallire anche nella vicina cittadina della costa abruzzese sarebbe non solo il colpo di grazia su un periodo nero, ma anche una vera e propria umiliazione per tutto il mondo Picchio, che spera di svegliarsi presto dall’incubo avviato con la retrocessione dello scorso maggio e reso più vivido dalle ultime settimane.

La squadra ricomincerà a lavorare agli ordini di Di Carlo a partire da martedì dopo due giorni di riposo. La società ha comunicato che dalla ripresa fino alla sfida col Pineto i bianconeri osserveranno due sedute di allenamento al giorno.  Un modo per rispondere alla necessità espressa dal tecnico di aumentare i volumi di lavoro e di non lasciare più nulla al caso. Gli evidentissimi problemi e le lacune dell’organico non possono comunque giustificare errori da terza categoria come quelli che si continuano a commettere.

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