Sarà una settimana calda per la Sanità picena, della quale si discuterà in diversi tavoli che si preannunciano accesi.
Domani, 21 ottobre (alle ore 17 a Palazzo dei Capitani), le organizzazioni sindacali incontreranno i primi cittadini del territorio (leggi qui), ai quali avevano rivolto un appello accorato dopo la conferenza dei sindaci del primo ottobre, rinviata al 22 (leggi qui).
Ma l’argomento sarà anche al centro del Consiglio comunale di Ascoli, del 23 ottobre, sollecitato da un’interrogazione consiliare presentata dai consiglieri di opposizione.
«Riteniamo che di sanità, che ricordiamo è un diritto di tutte le persone, non se ne possa parlare solo in campagna elettorale, con siparietti di dubbio gusto. La situazione è disastrosa e pensiamo sia arrivata l’ora di agire», affermano i consiglieri Francesco Ameli, Gregorio Cappelli, Andrea Dominici, Marta Luzi, Marcucci Manuela (prima firmataria), Emidio Nardini e Angelo Procaccini.
«Purtroppo anche ad Ascoli si stanno negando ai cittadini l’accesso alle cure e il diritto alla salute – attaccano gli esponenti dei gruppi consiliari Ascolto e Partecipazione, Ascoli Bene comune e Partito Democratico – Ci sono liste di attesa infinite o addirittura chiuse per accedere a esami diagnostici a cui si sommano liste per gli interventi, addirittura anche quelli di carattere oncologico.
C’è carenza di personale che comporta difficoltà a coprire i turni, e sottopone gli operatori a carichi di lavoro insostenibili, che genera un clima di nervosismo e insoddisfazione. Non è un caso se si assiste a una fuga verso altre strutture.
Al “Mazzoni” c’è un taglio strutturale dei posti letto: 9 in meno in Nefrologia, 2 in Patologia Neonatale con Urologia ancora accorpata con la Chirurgia.
Questa diminuzione – sottolineano Ameli, Cappelli, Dominici, Luzi, Marcucci, Nardini e Procaccini – comporta gravi difficoltà nella programmazione dei ricoveri e nell’accettazione delle urgenze.
Pensiamo che tale carenza non può essere gestita come emergenza ricorrendo a infermieri interinali, a medici in quiescenza e alle prestazioni aggiuntive. Soluzioni dispendiose e non definitive, come evidenziato anche dalla Corte dei Conti».
«C’è un aumento considerevole della mobilità passiva – continuano i consiglieri di opposizione – visto che i cittadini non trovano risposte nella sanità picena.
L’altro grande problema è la sanità territoriale: è sempre più impoverita con grave mancanza di presa in carico di cittadini che hanno enormi difficoltà ad accedere ai servizi di salute mentale, di prevenzione, di presa in carico delle disabilità dell’età evolutiva e degli adulti. Ci chiediamo se si sta andando verso una razionalizzazione dei servizi tra i due ospedali del Piceno come consigliato dall’assessore Saltamartini.
In tal caso vorremmo sapere in maniera chiara dal sindaco di Ascoli quali saranno le Unità Operative e i servizi a essere destinati in un solo ospedale/territorio e come si farà a mantenere la classificazione di ospedale di primo livello una volta che sarà privato di alcuni reparti».
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